Camminando tra i banchi dei mercati in questo periodo, veniamo attirati da montagne di carciofi, ancora con il loro lungo gambo e le foglie, legati a fasce e accatastati l’uno sopra l’altro. Ma c’è un altro modo in cui essi fanno la loro presenza nei banchi dei fruttivendoli.
In grossi calderoni di rame, le “quarare”, fumanti e stracolmi di acqua, i “cacuocciuli” (carciofi) attirano con il loro profumo l’attenzione dei passanti. I carciofi, insieme agli altri cibi cotti, venivano principalmente venduti a chi non fosse in grado o non avesse la possibilità di affrontare cotture complesse. Ora rappresentano uno sfizio, un contorno e persino la soluzione per una cena veloce e gustosa.
I carciofi bolliti vengono venduti nelle due misure: quelli grandi, dette domestiche e quelli piccoli, dette di conseguenza domestichicchie. È probabile che il nome derivi dal fatto che i carciofi erano già conosciuti fin dai greci e dai romani, ma come pianta selvatica. Mentre la coltivazione, quindi la “domesticazione”, avvenne in Sicilia intorno al XV secolo.
Piccola curiosità: al carciofo e al suo nome latino (Cynara) è legato un mito. Giove si era invaghito di una giovane dai capelli color cenere e dagli occhi verdi e viola. Ma poiché non era corrisposto, in un momento d’ira, trasformò la ragazza in un carciofo verde e spinoso ma dal cuore tenero come il carattere della ragazza.
Se volete provare voi stessi la “complessa” ricetta dei cacuocciuli bolliti, sono necessari solo pochi ingredienti.
Domestiche bollite
Ingredienti per 4 persone
- 4 carciofi
- 1 limone
- sale
- olio
- aceto
- pepe
Lavate i carciofi con cura, in moda da togliere ogni residuo di terra tra le foglie. In una pentola mettete i carciofi con abbondante acqua, il limone tagliato a metà e un cucchiaio di sale. Lasciate cuocere per un’ora. Appena cotti potrete mangiarli o semplicemente con il sale, o immergendo una foglia per volta in un intingolo di olio, aceto, sale e pepe.