Basta nominarla e subito, come per riflesso condizionato, iniziamo a grattarci. E’ l’ortica. Chi non la conosce? Quella pianta spontanea molto nota per la sua capacità di produrre quel fastidioso prurito che abbiamo appena vi è un contatto tra la nostra pelle e le sue foglie. Più o meno tutti.
Però non molti sanno che la stessa ortica è ricca di proprietà benefiche per il nostro organismo e molte di queste sono citate qui. Se andate in giro per sentieri di montagna o di campagna, complici le belle giornate primaverili, potete trovarla lungo sentieri, prati erbosi, strade e fossi e nei pressi di letamai o rotaie in disuso e reti metalliche. L’ortica è attratta dal ferro, dai metalli in genere, ma anche dai terreni ben concimati (con letame).
Unico accorgimento: evitate quelle che crescono poco lontano dalle strade e da altri luoghi potenzialmente inquinati. In ogni caso lavatele sempre molto bene e a lungo. L’ortica si raccoglie soprattutto in primavera quando i germogli sono ancora teneri anche se, essendo una pianta perenne, la si trova tutto l’anno e la si può usare cruda, scottata e cotta.
Per evitare irritazioni, è bene “armarsi” di guanti quando si raccoglie. Una volta recisa, l’ortica perde gradatamente la sua capacità urticante e dopo la bollitura la perde completamente. Ha un ottimo sapore che ricorda gli spinaci.
In cucina, le ortiche tritate finemente e aggiunte a frittate, torte salate, zuppe e risotti, rendono insolite le pietanze banali. Il pesto di ortiche poi è una sorprendente novità! Questa “antipatica” pianta può essere sapientemente utilizzata per dar vita a qualcosa di davvero pungente! Non preoccupatevi, però: a rendere più delicato il piatto ci pensa il gambero rosso di Mazara, l’unico, l’originale.
Vi suggeriamo di provare questa ricetta se desiderate stupire e stuzzicare il palato dei vostri ospiti.
Maria Grazia Sclafani
Fettuccine al pesto di ortiche e gambero rosso di Mazara
Ingredienti
- 320 gr di fettuccine
- 500 gr di gambero rosso di Mazara del Vallo
- 3 pomodori freschi medi
- un bicchiere di vino bianco
- pepe nero q.b.
- uno spicchio d’aglio
- olio extravergine d’oliva q.b.
- 2 cucchiai di pesto di ortiche
Per il pesto di ortiche:
- 500 gr di ortiche
- uno spicchio d’aglio
- un cucchiaio di pinoli
- olio extravergine di oliva q.b.
Il pesto di ortiche può essere preparato e conservato in frigorifero per qualche giorno. Per farlo lavate bene le ortiche, ponetele in una capace pentola con un filo d’acqua (potrebbe bastare l’acqua che hanno ancora sulle foglie dopo averle lavate), quindi sbollentatele per pochi minuti o fino a che non si ammorbidiscono. Durante la cottura, con un mestolo spingete in giù le foglie per cuocerle uniformemente.
Scolate le ortiche cotte, tenendo da parte l’acqua. Lasciatele raffreddare. Tritatele (l’ideale sarebbe utilizzare un mortaio) con l’aglio, i pinoli ed il sale. All’occorrenza si può aggiungere la loro acqua di cottura (o dell’olio extra vergine d’oliva) per rendere il pesto più cremoso. Per ottenere un pesto granuloso, se usate il mixer, non frullatelo troppo e aggiungete i pinoli solo alla fine.
Ponete il pesto di ortiche in un contenitore ermetico e cospargere la sua superficie con un filo d’olio extra vergine d’oliva per evitare l’ossidazione e il formarsi di muffe.
Passiamo adesso alla preparazione delle fettuccine. In un tegame imbiondite l’aglio con l’olio extravergine d’oliva; unite il gambero precedentemente pulito e sfumate con il vino bianco. Incorporatevi il pesto di ortiche, il pomodoro fresco, sale e pepe nero q.b. Lasciate restringere la salsa per qualche minuto e successivamente amalgamate le fettuccine già cotte al dente in abbondante acqua salata. Servire il piatto ben caldo.