(di Maria Grazia Sclafani) Anche qui da noi, in Sicilia, c’è l’uso di regalare le uova di cioccolato, ma usanza tipica è pure, in quasi tutta l’Isola, disporre a tavola uova sode colorate e preparare biscotti dalle varie forme e dai vari nomi che li contengano. A Palermo assumono la forma di uomini o donne. E quindi sono pupi cu l’ova.
Nel Catanese sono a forma di colombine, e diventano, quindi, aceddi cu l’ova; nella Sicilia sud-orientale sono panarina, cuddùra, cudduredda, ovvero semplici cestini di frolla su cui si arricciano rose e trecce, creando sculture variopinte per uno dei dolci più poveri dell’esuberante Pasqua siciliana. A dispetto della variopinta e sontuosa cassata, questi sono dolci tipici delle umili campagne dell’entroterra: senza mandorle, senza pistacchi né canditi, privi dei lussi che fiorivano sulle tavole gattopardesche, ma carichi di simboli e che contengono, immerso o affiorante, un uovo. Perché l’uovo? Le popolazioni antiche consideravano l’uovo come una rappresentazione dell’unione della terra con il cielo, che andavano a fondersi in un’unica creazione. Gli antichi Egizi attribuivano simbolicamente all’uovo la funzione di fulcro dei quattro elementi che costituiscono l’universo: terra, acqua, aria e fuoco.
Nelle tradizioni pagane e mitologiche l’uovo si accompagna al significato di rinascita, in particolare con riferimento al sopraggiungere della primavera, periodo dell’anno in cui la natura rifiorisce dopo il lungo e sterile inverno ed in cui la terra rivive grazie ad una ritrovata fertilità: i campi possono essere nuovamente seminati nella speranza di ottenere ricchi raccolti. Pasqua non a caso cade in questo periodo. Gli antichi Romani sotterravano un uovo dipinto di rosso nei campi coltivati in modo da propiziarne la fertilità. Anche le uova dei pupi cu l’ova, spesso, sono rosse.
In seguito, il Cristianesimo ha ripreso le simbologie legate all’uovo come simbolo di vita e di rinascita ricollegandola al significato stesso della festività sacra della Pasqua: l’uovo racchiude una nuova vita al proprio interno, così come il sepolcro, concretamente vuoto, rappresenta in realtà la possibilità di una rinascita dopo la morte, verso la vita ultraterrena.
Ancora oggi, in alcune zone della nostra Isola si preparano i pupi cu l’ova seguendo l’antichissima ricetta che vi proponiamo e si celebra così il ciclo dell’eterna rinascita. I pupi cu l’ova vengono preparati nei giorni di Pasqua e sono abbastanza facili da realizzare, e al di là di tutte le simbologie, saranno molto graditi dai vostri bambini (e non) che saranno ben felici di gustarli!
La foto in evidenza è tratta da pasticciepasticcini-mimma.blogspot.com
Pupi cu l’ova
Ingredienti per 6 pupi
500 gr farina 00
125 gr sugna
150 gr zucchero
3 tuorli d’uovo
1 bustina lievito per dolci
1 bustina di vanillina
la buccia grattugiata di un arancio non trattato
100 ml latte circa
Per la glassa
220 gr zucchero a velo
1 albume
qualche goccia di limone
diavoletti dì zucchero colorati
Fate rassodare 6 uova, mettetele in acqua fredda per 10 minuti circa, quindi sgusciatele e fatele sgocciolare bene (devono essere asciutte). Ponete la farina su una spianatoia e mischiatela con lo zucchero, la vanillina, il lievito e la buccia grattugiata dell’arancio. Disponetela a fontana e mettete al centro i tuorli, amalgamateli con la farina e la sugna che avrete tenuto a temperatura ambiente. Aggiungete un po’ alla volta il latte e impastate fino ad ottenere una pasta liscia e omogenea. Da questo impasto ricavare sei palline di ugual peso con le quali confezionerete i pupi cu l’ova. Spianate ogni pallina fino a uno spessore di 1/2 cm e date la forma che più vi piace: cestino, cuore, angelo o pecorella, insomma potete sbizzarrirvi e divertirvi a creare i vostri “pupi” su cui poggerete l’uovo sodo che andrete a ricoprire con la pasta. Quando avrete completato le confezioni, aiutandovi con una palettina, adagiarle in una placca da forno unta di olio, e mettetele in forno preriscaldato a 180°C. Preparate la glassa montando l’albume con qualche goccia di limone e aggiungere poco per volta lo zucchero a velo, continuate a mescolare finché la glassa non è pronta. Spennellate i “pupi”, che nel frattempo saranno cotti e intiepiditi, con un velo di glassa e colorateli con i diavoletti!