Per tutti coloro che “storceranno il naso” all’idea di mangiare alghe pensando immediatamente a pietanze di origine asiatica a base di ingredienti di dubbia provenienza, c’è qualcosa da sapere. Non solo le alghe, quelle commestibili ovviamente, sono gustose e fanno bene, ma sono, anche e soprattutto, una peculiarità della cucina meridionale.
Le alghe sono un insieme di organismi marini simili alle piante che producono ossigeno, spesso dotate di clorofilla. Ne esistono di tantissimi tipi, alcuni dei quali sono commestibili al punto da essere chiamate “verdure di mare”.
Quelle commestibili sono presenti in tutti i mari e gli oceani del mondo, anche se nella tradizione gastronomica di alcuni paesi, soprattutto asiatici, come Giappone e Cina, se ne fa un uso maggiore. Negli ultimi decenni sono entrate a far parte anche delle diete e delle ricette vegetariane, vegane e macrobiotiche. Possono essere consumate sia fresche, in insalata, sia cotte, oppure essiccate, liofilizzate e in fiocchi.
Oltre che in cucina, sono molto usate anche in erboristeria, in special modo come fonte di iodio e altri sali minerali e di vitamina A, C e D. Sono, inoltre, indicate come integratori alimentari per le persone affette da problemi alla tiroide e al metabolismo. Il loro potere calorico è praticamente nullo e sono, dunque, indicate in caso di regime dietetico dimagrante.
Le alghe rappresentano, quindi, una preziosa risorsa culinaria poiché arricchiscono il gusto degli alimenti aggiungendo un tocco di gusto interessante, adornando le pietanze e aumentandone anche la digeribilità.
Non dobbiamo, tuttavia, associare questo alimento solamente alla cultura gastronomica asiatica perché, in realtà, non tutti sanno che anche nelle zone costiere italiane, soprattutto del Meridione, le alghe sono conosciute e consumate in molte ricette tipiche come per esempio nelle frittelle o zeppoline preparate sia in Sicilia che in Campania. In questo caso l’alga utilizzata è quella verde tipica dei nostri mari, nota come “lattuga di mare“.
Si tratta di un’alga comune del mar Mediterraneo e nei mari freddi o temperati. Alta fino a 30 centimetri, traslucida, di un acceso colore verde brillante, caratterizzata da foglie sottili, non molto grandi, fissate ad un peduncolo dalla forma simile a quella di un’elica. Si raccoglie in autunno e in primavera, stagioni in cui è più ricca di nutrienti come testimonia il suo colore verde brillante. È molto ricca di vitamina C (più dell’arancia), ferro (ben 12 volte più delle lenticchie), calcio (30 volte più del latte) e magnesio (15 volte più del tuorlo d’uovo e degli spinaci).
Queste caratteristiche la rendono particolarmente adatta per integrare la dieta vegana, vegetariana e crudista (ma anche onnivora) di importanti micronutrienti e sali minerali. Prima di consumarla occorre lavarla molto bene sotto l’acqua corrente e cuocerla, anche se in Giappone si usa gustarla fresca e cruda, affettata finemente nelle insalate.
Si può utilizzare insieme alle verdure alla griglia, nelle zuppe, salse ed insalate cui conferisce un sapore delicato ma leggermente piccante, simile a quello dell’acetosella. In commercio la si trova nei negozi biologici specializzati ma anche nei grandi supermercati e negli alimentari giapponesi e cinesi.
Di seguito vi proponiamo una ricetta facile ed appetitosa per apprezzare al meglio il gusto di questo insolito ingrediente ricco di proprietà benefiche: le frittelle di mare.
Frittelle di mare
Ingredienti
- 500 gr di farina di grano tenero
- 550 ml di acqua
- 10 g di lievito di birra
- 50 gr di foglie di alga grandi fresche (in alternativa liofilizzata o in fiocchi)
- 1 lt di olio di semi di arachidi
- prezzemolo q.b.
- sale e pepe q.b.
Lavate molto bene le alghe e tagliatele a stricioline sottili con un coltello o con le forbici. A questo punto preparate la pastella mescolando farina, acqua intiepidita, lievito, sale e pepe. Quindi unite le alghe (fresche o liofilizzate) e il prezzemolo all’impasto e con un cucchiaio amalgamate rapidamente in modo che le alghe si amalgamino bene alla pastella.
Intanto scaldate l’olio in una padella capiente e appena avrà raggiunto la temperatura di 180°C, versatevi con un cucchiaio piccole parti di impasto. Appena dorate scolatele con l’aiuto di una schiumarola su una carta assorbente. Servitele calde e sentirete il mare il bocca.