(di Vanessa D’Acquisto) Com’è noto, il giorno di Santa Lucia è legato alla penitenza di non mangiare pane. In sostituzione del pane, si mangiano legumi, panelle, riso e la famosissima cuccìa.
Santa Lucia è considerata la protettrice degli occhi e della vista e si invoca per guarire da affezioni o per scongiurarli, fatto per cui si ritrae con un vassoio su cui sono adagiati degli occhi. Il motivo per cui il 13 dicembre si digiuna è dovuto al fatto che, durante la carestia del 1646 a Siracusa, nel momento in cui una quaglia volteggiò durante la messa, una voce annunciò l’arrivo al porto di una nave carica di frumento. Il volo della quaglia fu vista come la risposta della Santa alle continue preghiere della popolazione che così recitavano: “Santa Lucia, pani vurria, pani nun n’aiu, accussì mi staju”.
Un tempo i venditori di panelle addobbavano a festa le loro botteghe per attirare i clienti (parrucciani), appendendo i prodotti o disponendoli su bianche tovaglie. In questo giorno si mangiano anche legumi, le tanto discusse arancine; alcuni preparano anche il gateau di patate. E poi c’è la cuccìa, il dolce di ricotta e frumento, il cui nome può derivare da “cocciu” (chicco), o da “cucciari”, cioè mangiare un chicco alla volta.
Ma perché si può mangiarla se è fatto con il frumento? Non è dal frumento che si fa la farina per il pane e la pasta? Si, è vero, ma il frumento cotto o lessato presente nella cuccìa, non è ancora stato trasformato in farina. La nascita della cuccìa è legata alla già citata carestia del 1646. Dopo l’arrivo delle navi, non c’era abbastanza tempo per macinare il grano, ottenere la farina e fare il pane. Così come soluzione immediata, i siracusani bollirono il grano e lo condirono con l’olio.
Cuccìa alla crema di ricotta
800 gr di ricotta di pecora
500 gr di grano tenero
300 gr di zucchero
100 gr di gocce di cioccolato
100 gr di zucca candita a pezzetti
cannella in polvere
pizzico di sale
I tempi di cottura del grano sono molto lunghi, se li volete accorciare, potrete utilizzare del grano precotto. Ma se volete seguire la tradizione, dovete mettere il grano in ammollo per una notte. Sciacquatelo e lessatelo in abbondante acqua con poco sale. Il grano sarà cotto quando si gonfierà e mostrandosi molto morbido. Toglietelo dall’acqua e lasciatelo raffreddare. Nel frattempo, mettete a scolare la ricotta. Dopo setacciatela e conditela con lo zucchero, le gocce di cioccolato, la zucca candita e la cannella. Quando il grano sarà freddo, unitelo alla ricotta. Se preferite, mettete la cuccìa in piccole ciotole e decorate con una spolvera di cannella, zucca o ciliegie candite e gocce di cioccolato.