(di Maria Grazia Sclafani) “Ho bisogno di andare sempre avanti in un fluire del tempo attraverso un tunnel nel quale niente si perde, ma invece la conoscenza e la consapevolezza accumulate nel passato, confluiscono nel presente e mi accompagnano nel futuro”.
Sono queste le emozioni che ispirano “Veglia” la mostra di Bizah Bassiri, scultore e poeta iraniano, presso il Polo Museale Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Riso, Palermo.
Atmosfere orientali, profumi speziati e sapori d’altri tempi sono stati la cornice ideale per un’inaugurazione tanto affascinante, quanto partecipata.
Beppe Giuffrè, maestro cuciniere, ne è stato perfetto padrone di casa, interpretando in maniera eccellente i piatti della cucina iraniana, in una perfetta simbiosi tra tradizione e cultura. «Come in molti altri paesi dell’area mediterranea, il cibo è anche e soprattutto una forma di tradizione ed accoglienza», ha dichiarato sorridente Giuffrè. E continuando ha spiegato: «Per inaugurare una mostra così importante, ho studiato attentamente i piatti della tradizione iraniana e ho fatto la piacevole scoperta di trovare molti tratti in comune con la cucina siciliana: l’utilizzo delle mandorle, dei pistacchi, del miele, dell’agrodolce. Oltre ad un uso delle spezie molto sapiente e raffinato in cui i profumi non coprono mai il sapore degli ingredienti principali».
E sempre restando in tema di Oriente, un altro protagonista della serata è stato Iside, spumante dry, ultimo nato delle Tenute dei Paladini, azienda vinicola marsalese.
Maggiore divinità femminile dell’antico Egitto, dea della fertilità e dell’abbondanza, Iside è un po’ il simbolo di questa casa vinicola, salda nel passato della tradizione familiare, ma proiettata nel futuro. «La nostra azienda nasce negli anni ‘30», ci ha raccontato Paolo Paladino, che insieme ai figli Matteo ed Emanuela portano avanti questa eccellenza del made in Sicily. Collocata nella Sicilia occidentale, in provincia di Trapani, la più vitata d’italia, in una zona compresa tra Petrosino, Mazara del Vallo e Salemi, si estende su un territorio di circa 40 ettari. Accanto alle cultivar autoctone quali Nero d’Avola, Grillo, Grecanico, Catarratto, Inzolia, Moscato Bianco e Zibibbo, sono allevate varietà “internazionali” come Merlot, Syrah e Chardonnay che hanno trovato condizioni di terreno e clima adatti. «Così come mi è stato tramandato l’amore per la terra da mio padre, anche io ho cercato di fare altrettanto con i miei figli», ha raccontato Paolo Paladino. Iside ne è il risultato: è una creatura quasi esclusiva di Matteo Paladino, che oltre al nome del fondatore, porta con sé l’eredità e il futuro dell’azienda.
«Il nome Iside – dichiara con orgoglio Matteo Paladino – oltre a rievocare antiche atmosfere orientali, è un augurio di prosperità ed abbondanza per la nostra azienda e per la viticoltura in Sicilia».
«La nostra filosofia – continua – si basa sull’amore per l’agricoltura, per la nostra terra e, in particolare, per i frutti che essa produce. Essere agricoltore oggi è come essere eroi, questo perché è una figura che, attraverso enormi sacrifici, si fa carico della missione di arricchire e mantenere vivo il patrimonio che le generazioni precedenti ci hanno lasciato».