Il cavoliceddu, verdura spontanea tanto amara quanto buona

(di Manuela Zanni) In Sicilia, e ovunque, esistono termini dialettali intraducibili. Quando poi si tratta di ingredienti, la situazione si complica perché diventa difficile spiegare a chi non è siciliano di cosa stiamo parlando.I “caliceddi” o “cavoliceddi” ne sono un esempio. Si tratta di un’erba spontanea (Brassica fruticulosa) che appartiene alla famiglia delle Crucifere e che nasce nei terreni vulcanici, quindi in tutto nel  territorio etneo crescono in abbondanza. La pianta cresce un po’ ovunque, prediligendo, tuttavia, in modo particolare i vigneti. Per quanto resistente e ubiquitaria, rischia di scomparire progressivamente per l’uso eccessivo di diserbanti.
Grazie al retrogusto amarognolo, queste gustosissime erbette sono particolarmente buone se abbinate a cibi grassi, come la salsiccia, ma anche formaggi o, semplicemente, con pane, olio e origano.
Proprio grazie al loro gusto tipico sono un ottimo contorno facile da preparare e capace di dare carattere ad ogni piatto.
Uno dei modi più semplici per esaltarne il gusto è preparare una frittata.

Frittata di cavoliceddifrittata con verdure spontanee

Ingredienti
600 gr di cavolicelli
4 uova (preferibilmente di galline allevate all’aria aperta)
3 cucchiai di grana grattugiato
caciocavallo a pezzi
peperoncino
sale q.b.

Bollite i cavolicelli per 20 minuti e, una volta cotti, metteteli in un colapasta e lasciateli sgocciolare, appena saranno tiepidi strizzateli con le mani e poneteli in una ciotola.
Aggiungete 4 uova, 3 cucchiai di grana, peperoncino in polvere, sale e il caciocavallo a pezzi. A questo punto procedete come una normale frittata che servirete tiepida accompagnata da pane di semola di grano duro.

Articolo precedenteProssimo articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *