(di Angela Sciortino) Partito da Palermo nel primo pomeriggio arriva a Cefalù dopo poco più di un’ora. Il “Treno del gelato e della cucina di strada”, come tutti treni storici con finalità turistiche organizzati da Fondazione Ferrovie dello Stato, procede con lentezza e giunge a destinazione con calma.
Sulle carrozze “Centoporte” trainate da una locomotiva diesel d’epoca i passeggeri hanno tutto il tempo, sia all’andata (partenza da Palermo alle 15,15) che al ritorno (da Cefalù il rientro è previsto alle 22,30) per farsi coinvolgere dai rappresentanti di Slow Food Sicilia in un laboratorio del gusto sul gelato. Ma non un gelato qualsiasi. Quello servito e guidato nell’assaggio è un gelato di ricerca fatto con alcuni presìdi siciliani: la susina bianca di Monreale e il miele di ape nera sicula. Presenti sul treno sia il gelatiere, Maurizio Valguarnera, che i produttori delle materie prime, Marilù Monte per le susine e Carlo Amodeo per il miele.
Il gelato, in questo caso un “sorbetto di susine e citronella al miele d’oro”, come tutti quelli sperimentati da Maurizio Valguarnera, è una elaborazione che privilegia i prodotti del territorio e che è pensato per non far male. Anzi, è nutraceutico: mentre nutre, previene. Perché ha un ridotto carico glicemico (niente saccarosio, ma solo zucchero d’uva o di agave) e per realizzarlo vengono usati soltanto prodotti naturali e niente di diverso da quanto si può trovare nella vastissima biodiversità siciliana. Questa volta, però, gli è stato impossibile non cedere alla tentazione di usare un ingrediente esotico e straniero. Per ottenere le gocce d’oro adagiate sul gelato alle susine di Monreale di Marilù Monte, al miele di sulla prodotto dalle api nere siciliane di Carlo Amodeo ha aggiunto un po’ di curcuma, la spezia dalle mille virtù tra cui spiccano le proprietà antiossidanti e antidolorifiche.
Scesi dal treno, a Cefalù, i passeggeri insieme alla guida e ai rappresentanti della condotta Slow Food raggiungono il Centro culturale Bastione Innovazione Cibo Cultura in piazza Francesco Crispi. Qui altri laboratori del gusto con protogonisti i presìdi delle Madonie: la manna, la provola, il miele di ape nera, le albicocche di Scillato, i grani antichi madoniti e U Crastu, la cultivar di olivo dalle cui drupe di ottiene un particolare olio dall’amaro spiccato.