(di Angela Sciortino) Magari non tornerà ai fasti del tempo dei Florio, ma potrà recuperare almeno una parte del suo antico splendore. La tonnara fissa di Favignana, avamposto d’identità e vero gioiello di museo industriale, riaprirà presto nella sua funzione produttiva di pesca del tonno rosso.
Ad annunciarlo l’assessore Edy Bandiera che dichiara: «È stato un complesso e proficuo lavoro di squadra con il comune di Favignana, che ha visto l’Assessorato impegnato nei confronti del Ministero per far valere le ragioni legate alla produttività della tonnara come tonnara fissa, a determinare l’ufficializzazione, da parte del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali della ripresa delle attività di pesca del tonno rosso per la tonnara di Favignana, che sarà affidata alla storica azienda Nino Castiglione srl».
Giunge così a termine un’operazione strategica per la Sicilia e per il rilancio dell’intero indotto delle Isole Egadi, alla quale l’Assessorato aveva lavorato fin dal mese di marzo, quando si decise a livello nazionale come dovessero essere attribuite le nuove attribuzioni di quote per la pesca del tonno rosso. Quelle italiane, su indicazione dell’Unione europea, vennero aumentate di seicento tonnellate, passando da 3.294 a 3.894, con un aumento del venti per cento.
Contro il decreto di attribuzione delle nuove quote assegnate all’Italia che erano state distribuite prevalentemente al sistema a “circuizione” (praticato soprattutto in Campania), la Sicilia decise di opporsi perché convinta che sarebbe stato più equo distribuirle principalmente a chi pesca il tonno con il sistema del “palangaro”, quindi alle tonnare fisse e alle cosiddette “quote accidentali”. Riequilibrando così lo sbilanciamento che vede circa tre quarti delle quote appartenere al sistema a circuizione. Risale, così, proprio alla primavera scorsa la presa di posizione del governo regionale che ha chiesto al Ministero che le quote venissero distribuite in maniera proporzionale tra i diversi sistemi di pesca, e che particolare attenzione venisse posta alle tonnare fisse, per le quali veniva richiesta una quota non inferiore alle 80 tonnellate.
«Siamo all’ultima fase del percorso, i fari adesso sono puntati sull’ultimo step, ovvero quella dell’attribuzione della quota, che deve essere assegnata dal Ministero, e che certamente – prosegue l’Assessore – deve essere tale da rendere l’insediamento economicamente sostenibile oltre che altamente produttivo. Su questo, sulla tutela della marineria siciliana tutta e sulle nuove attribuzioni di quote tonno, continueremo la nostra azione e il nostro pressing nei confronti delle istituzioni nazionali e comunitarie»