(di Redazione) Torna BeerCatania che si svolgerà il 24, 25 e 26 maggio all’Istituto Ardizzone Gioeni di via Etnea.
Quella di fine maggio è l’edizione primaverile dell’evento dedicato alle birre artigianali che è diventato il più importante del Sud Italia per numero di presenze passate dalle 5 mila dalla prima edizione del novembre 2015, ai 25 mila visitatori dello scorso anno.
La manifestazione è riuscita anche a consolidare ben due edizioni in dodici mesi: quella d’autunno, nell’ultimo weekend di novembre che punta i riflettori sulla varietà delle aziende e sullo sviluppo della filiera del mondo delle birre artigianali, e quella primaverile, in programma appunto nell’ultimo fine settimana di maggio.
«BeerSicilia nasce nel 2015 – ha spiegato l’organizzatore Francesco Chittari durante la conferenza stampa di presentazione svoltasi a Palazzo degli Elefanti – dalla volontà di promuovere la diffusione di questi prodotti artigianali e sostenere l’eccellenza del nostro territorio, nonché creare una rete da collegare e relazionare con le realtà nazionali. Dietro le etichette di birra artigianale ci sono delle magnifiche storie che meritano di essere raccontate. Dal 24 al 26 maggio vogliamo fare quello che abbiamo sempre fatto: renderci narratori di storie di amicizia e passione».
Il BeerCatania Spring rinnova l’appuntamento con un format più leggero e divertente in cui oltre a proposte culinarie e una selezione di birrifici, provenienti non solo dalla Sicilia ma da tutta Italia e anche dall’estero, vedrà anche molti momenti dedicati alla musica live e tanti eventi di formazione. Un’edizione anche più smart ed innovativa con l’applicazione “Yhop”, grazie alla quale gli utenti saranno aggiornati sulle birre spillate e potranno valutare le esperienze di gusto.
In Sicilia negli ultimi anni si sta assistendo ad un incremento vertiginoso del numero di birrifici artigianali ossia dei piccoli birrifici dove si produce la birra per la commercializzazione all’esterno, dei brewpub (ristoranti, pizzerie, pub, dove si somministra la birra prodotta in proprio) e dei cosiddetti beer firm cioè dei piccoli birrifici dove si produce la birra per commercializzarla all’esterno con propria etichetta e ricetta ma utilizzando impianti terzi.
Se nel 2008 nell’isola si contavano solo quattro birrifici, ad oggi sono quasi quaranta i produttori attivi, e guardando alle realtà più recenti non mancano aziende giovani e promettenti che hanno dimostrato curiosità verso la scena birraria nazionale, disponibilità alla cooperazione con i colleghi vicini e una propensione allo studio e alla ricerca costanti. Una sessantina di realtà imprenditoriali che collocano la Sicilia al secondo posto, tra le regioni meridionali dopo la Campania.
Tanti i momenti di dibattito con tre protagonisti indiscussi del panorama nazionale, conoscitori per passione e per mestiere dei segreti della birra artigianale: Andrea Camaschella e Teo Musso, fondatore nel 1986 de Le Baladen, uno dei rappresentanti più significativi di un nuovo modo di intendere la birra. Insieme, per la prima volta al BeerCatania (venerdì 24, ore 18) terranno una masterclass, in uno scambio di domande, curiosità e aneddoti: Musso si racconterà e guiderà la degustazione della sua “riserva”.
E ancora, Simone Cantoni, giornalista, uno dei più importanti divulgatori birrari in Italia, (sabato 25, alle 18) si divertirà a sperimentare ogni tipo di abbinamento. Di nuovo, Andrea Camaschella (domenica, 26 maggio) con Pietro Pappalardo, presidente Sicilia Orientale Onaf (l’associazione assaggiatori di formaggi), accompagneranno i visitatori in un percorso di abbinamenti di birre e formaggi.
Interessante l’appuntamento di domenica (alle 12) con il laboratorio di Trinacria Hombrewes: come si fa la birra. E alle 18 l’approfondimento su materie prime e produzione.