(di Redazione) Tennis e alta cucina. A Palermo andranno a braccetto in occasione del 30° Ladies Open, il torneo internazionale di tennis femminile in programma al Country Time Club dal 20 al 28 luglio.
Tre stelle della cucina al femminile firmeranno altrettante cene che verranno servite in una lounge a bordo piscina insieme ai vini delle cinque tenute siciliane di Cusumano. Si tratta della palermitana Patrizia di Benedetto (Bye Bye Blues a Mondello), della eoliana Martina Caruso (Signum a Salina) e della calabrese Caterina Ceraudo (Dattilo di Strongoli) che al Country Club, dove si svolgerà la trentesima edizione del torneo tennistico Ladies Open, proporranno i loro piatti gourmet.
Il cuoco palermitano Filippo La Mantia con una festa prologo lunedì 22 luglio aprirà e presenterà il calendario degli appuntamenti che vedranno impegnata Martina Caruso il 23 luglio, poi il 24 toccherà a Caterina Ceraudo; a chiudere la mini – rassegna Patrizia Di Benedetto il 25 luglio.
Tutte le tre lady chef sono accomunate da un prestigioso riconoscimento: una stella Michelin che fa di loro motivo di prestigio per le comunità in cui vivono. Patrizia Di Benedetto, ad esempio, nel 2011 è stata la prima chef donna in Sicilia ad ottenere la stella Michelin, riportando, con il suo Bye Bye Blues di Mondello, il riconoscimento più prestigioso a Palermo dopo 20 anni di assenza.
Più giovani le altre due lady chef. Caterina Ceraudo, 32 anni, una laurea in viticoltura ed enologia a Pisa, poi l’esperienza a Castel di Sangro in Abruzzo nella “Scuola di alta formazione” di Niko Romito, quindi nel 2013 il ritorno al Dattilo, il ristorante di famiglia, per mantenere la stella Michelin che aveva conquistato lo chef che l’aveva preceduta, Frank Rizzuti.
Martina Caruso, premio Michelin Chef Donna 2019, è la più giovane delle tre: 30 anni, tanti quanti ne ha il suo Signum. La sua cucina è strutturata, ma allo stesso tempo fresca e delicata con proposte originali che esaltano i sapori e i profumi dei prodotti locali. È stata la più giovane donna italiana a ricevere il riconoscimento al quale punta chi guida un ristorante di prestigio.