Ogni anno di questi tempi ci ripetiamo. Non possiamo farne a meno. La pasta con i tenerumi è un appuntamento gastronomico a cui i palermitani non possono sottrarsi.
Ne abbiamo assaggiate tante. Vanno tanto di moda quelle in cui i pelosetti germogli e le foglie più tenere della Lagenaria longissima, la cucurbitacea che produce le zucchine serpente, lunghe anche due metri, vengono associati a ingredienti di mare. Non è più tanto una novità l’associazione con le cozze vista un po’ dovunque nei menù estivi dei ristorantini alla moda che la propongono asciutta ma anche brodosa; tra tutte appare più estrosa quella con lo scorfano.
Personalmente preferisco quella classica che si cucina a casa seguendo la ricetta della nonna. Si mangia solo d’estate. Bollente anche con 40 gradi all’ombra perchè fredda o tiepida non ha lo stesso sapore. I pezzetti di caciocavallo stagionato che si aggiungono nella pentola a fine cottura e donano sapidità alla pietanza, devono arrivare in bocca morbidi e continuare a sciogliersi mentre vengono sorbite abbondanti cucchiate di minestra.
L’origine della ricetta appartiene al Ragusano o comunque alla parte orientale della Sicilia. Ma è a Palermo e dintorni che l’uso dei tenerumi (tenerezze si potrebbe tradurre in italiano) per la preparazione di una minestra estiva, è diventata una tradizione gastronomica consolidatissima.
A questo punto non vi rimane che provare a cucinarla e per questo vi proponiamo la ricetta. Buon appetito!
Minestra di pasta e tenerumi
Ingredienti per 4 persone
- due mazzi di tenerumi
- due spicchi d’aglio
- due pomodori freschi maturi
- 300 gr di pasta mista (tubettini, spaghetti e margherita spezzati) o anche semplicemente spaghetti spezzati
- formaggio caciocavallo semistagionato tagliato a cubetti
- olio extravergine di oliva q.b.
- sale e pepe q.b.
Lavate e pulite i tenerumi, tagliateli a strisce e fateli bollire in acqua salata. Spellate e schiacciate l’aglio e fatelo rosolare leggermente (senza farlo bruciare) in un pentolino con un pò di olio extravergine di oliva. Quando l’aglio è appena appena dorato, versate il pomodoro a pezzettini, soffriggete ancora per un paio di minuti e poi lasciate parte (avete preparato così il famoso “picchi-pacchi”).
Nella pentola dove avete cotto i tenerumi appena bolle l’acqua “calate“ la pasta tenendo conto che la consistenza della minestra non deve essere troppo acquosa (quindi eliminate, se necessario parte dell’acqua di cottura tenendola da parte e calda qualora fosse necessario diluire la consistenza della minestra).
Qualche minuto prima della fine della cottura aggiungete il picchi-pacchi e regolate di sale e pepe. Alla fine prima di spegnere il fuoco aggiungete i pezzettini di caciocavallo. Servite bollente con un filo d’olio extravergine di oliva a crudo.