Se vi affascina cenare sotto le stelle e in un giardino storico, c’è un posto alle porte di Palermo che vi piacerà. Siamo andati a Baglio Ciachea, il ristorante realizzato in una porzione del vecchio baglio che si trova a Carini nella zona di Parco degli Ulivi, sulla provinciale che porta a Torretta.
L’ingresso non è di quelli maestosi, ma lo spettacolo che si aprirà ai vostri occhi appena percorsi dieci metri di sentiero tra piante di agrumi, olivi, Cycas, Jaracande e palme, vi stupirà.
Pure bella l’idea di cenare sotto la frescura di un gazebo di glicine che chissà quanto tempo ha impiegato per avviluppare una struttura di metallo che sovrasta un tavolo con annessi sedili di pietra. Si immagina facilmente la famiglia del “burgisi” che possedeva Baglio Ciachea riunita intorno a quel tavolo durante le calde serate estive.
D’estate i tavoli vengono apparecchiati nel grande giardino dove si possono trovare anche le vestigia di un’agricoltura antica ma un tempo ricca. Ci sono ancora le saie, ovvero le canalette di pietra in cui scorreva l’acqua da dare alle piante di agrumi.
D’inverno si mangia all’interno dell’edificio ristrutturato con sobrietà ed eleganza dove è possibile vedere ancora le vecchie travi testimonianza di antiche attività agricole. Su una di queste, infatti, era inserito l’asse del frantoio, mentre una delle molazze è stata incastonata nel muro.
In questo luogo incantato, che a detta dei titolari, è stato un convento dei monaci domenicani, si respira un’aria rilassata e familiare. Qui il tempo sembra essersi fermato a una cinquantina di anni fa, ma i piatti, pur mantenendo la forte connotazione della cucina tradizionale siciliana, possiedono un tocco di modernità che non guasta, anzi piace parecchio. Tutto frutto dell’estro dei due chef Ivan Gottuso e Antonio Giambanco («Il nostro menù nasce dalla selezione di ingredienti di qualità scelti con cura. Materie prime buone e genuine, vere e proprie eccellenze del territorio siciliano») che hanno sposato con entusiasmo la mission di Antonella Agrusa, la titolare: «La nostra filosofia di ristorazione punta alla filiera corta, tanto da creare un orto da cui attingere per i nostri prodotti. Crediamo fortemente nella stagionalità, cioè nel rispetto dei tempi della natura, e nella semplicità sinonimo di trasparenza e genuinità».
Le materie prime puntano al chilometro zero e alcuni ingredienti sono perfino autoprodotti: gli ortaggi provengono dall’orto del Baglio e alcuni prodotti dalle conserve dell’azienda di famiglia “Daunasturi”. Pure il vino (anche se ci sono anche altre etichette) è autoprodotte. Due le etichette Daunasturi: un Grillo e un Nero d’Avola.
Nel menù anche un percorso degustazione di carne e uno di pesce. Spazia dall’immancabile tagliere con ricotta e formaggi freschi di Salemi alle verdure pastellate, ma anche l’insalata di mare e la zuppa di cozze. Tra i primi piatti la pasta fresca con cozze e tenerumi dell’orto.
Nella cena dedicata alla stampa di settore di qualche sera fa questo primo è stato preceduto da ben tre antipasti: cacio all’argentiera, polpo e panzanella e chicca (polpettina) di melanzana e tonno. Nella foto da sinistra verso destra le tre pietanze che sono state accompagnati dal Grillo della casa “Feudo di Dainasturi 20 40” che è stato raccontato dalla sommelier dell’Ais Alessandra Fricano.
Al tris di antipasti è seguito un risotto con vongole su salsa allo zenzero e zeste di lime
Con il Nero d’Avola della casa “Feudo di Dainasturi 20 40” un ricco tagliere di salumi e formaggi. Infine i deliziosi dessert. Ben tre (nella foto da sinistra verso destra): panna cotta al fico d’India con crumble di riso e gocce di cioccolato, cheese cake al limone, e mousse di pistacchio e sale grosso
Rimessa in vita con amore e dedizione della famiglia Agrusa, la location possiede un fascino sobrio ed elegante adatto a vari tipi di eventi. Lo spazio, poi, con il meraviglioso giardino, si presta ad accogliere con eleganza i banchetti all’aperto.
Baglio Ciachea Restaurant – Via Pertini 39 – Carini (zona Parco degli Ulivi – Strada SP3 per Torretta)