(di Redazione) Parole e immagini, pratiche del passato e sguardi verso il futuro sono concentrati in “Deep in Wine” la mostra in cui la sostenibilità applicata al mondo vitivinicolo raccontata attraverso l’obiettivo della macchina fotografica.
Attraverso alcuni scatti in analogico e in bianco e nero, gelatina ai sali d’argento su carta baritata, Fiamma Valentino e Maria Grazia Becherini rendono omaggio all’artigianalità del mondo del vino, che racchiude in sé ricerca tecnologica e saggezza delle pratiche antiche, un racconto per immagini dei progetti di sostenibilità per la viticultura italiana: VIVA e SOStain.
La mostra “Deep in wine” si inaugura oggi, giovedì 26 ottobre a Le Cattive, vineria letteraria a Palazzo Butera nel centro storico di Palermo. Alle 18,30 è previsto un incontro con le autrici che converseranno con Lucrezia Lamastra, ricercatrice dell’Università Cattolica di Piacenza che ha seguito sin dagli inizi lo sviluppo dei programmi VIVA e SOStain. Dopo il talk è prevista una degustazione libera di vini di alcune aziende siciliane che aderiscono ai due programmi di sostenibilità.
La grana della pellicola ricorda la porosità della foglia di vite, ricordandoci che in natura la materia si trasforma in una risorsa unica, insostituibile e deperibile. Gli scatti, a volte simbolici altre volte immersi in pieno nell’andamento della terra, raccontano il territorio e la sua cultura. La potatura, la raccolta, la vendemmia, sono tutte tappe fondamentali di un percorso che, se sostenibile, mira a proteggere e conservare uno dei patrimoni più inestimabili: la nostra terra.
Il vino è anche cultura e la sua importanza deve tradursi anche in un approccio che tenga conto degli impatti che la produzione di una bottiglia ha sull’ambiente, e sviluppare questa consapevolezza, per il consumatore come per il produttore, è fondamentale per generare un circolo virtuoso e tutelare il futuro di tutti.
«La parola chiave in questo contesto è equilibrio, un equilibrio tra uomo e natura che può essere messo in atto solamente dopo aver compreso fino in fondo quanto importante sia un approccio sostenibile – spiega Fiamma Valentino – e quanto questo possa generare un circolo virtuoso essenziale per il futuro del vino e per il nostro».
Gli scatti raccontano alcune aziende hanno scelto di aderire a VIVA, progetto del Ministero dell’Ambiente che mira a misurare e migliorare le prestazioni di sostenibilità della filiera vitivinicola attraverso l’analisi di quattro indicatori (Aria, Acqua,Vigneto e Territorio).