Dopo lo stop delle festività di fine anno al Quid di Piazza Marina a Palermo è ripartito il calendario degli appuntamenti settimanali. Quelli speciali del giovedì, in cui alla gastronomia viene abbinato l’approfondimento della conoscenza di una cantina siciliana.
Sotto la guida esperta del sommelier Antonino Palazzo (Nino per gli amici), per i #giovedìdaquid ieri è stata la volta della cantina Alessandro di Camporeale ospite dei tre proprietari del locale: Serena Giattina, Giovanni Scaduto e Leonardo La Rocca.
Per chi è un tantino conoscitore dei vini siciliani, la cantina non ha bisogno di presentazioni. Chi, invece, con il vino non proprio grande confidenza, ieri sera ha avuto modo di apprezzare Anna Alessandro che ha letteralmente dominato la scena con le sue appassionate e puntuali descrizioni dell’azienda vitivinicola, della sua storia, delle scelte aziendali e del felice territorio in cui opera la sua famiglia da oltre 40 anni.
Nino Palazzo dal canto suo, conoscendo bene i prodotti della cantina Alessandro, ha fatto cucire dallo chef di Quid, il giovane Rosario Mezzatesta, un menù su misura che prima ha provato personalmente e poi, a distanza di qualche giorno, ha sottoposto all’approvazione di una sessantina di commensali.
Nel nuovo percorso enogastronomico del sommelier tre antipasti tutti “marini”: carpaccio di polpo al mandarino, insalata di gamberi, mango e noci e cono di tonno affumicato ripieno di ricotta all’erba cipollina.
Alle porzioni decisamente generose dei tre antipasti è stato abbinato il cataratto Benedè il più “facile” dei monovarietali prodotti dall’azienda di Camporeale.
Durante la serata nel locale di Piazza Marina (un’isola felice rispetto alla movida selvaggia del centro storico palermitano), nella scala delle complessità, al Catarratto Benedè, è seguito il Grillo di Madranova, nome dato dalla contrada in cui si trova il vigneto.
Quello dell’annata 2018, perfettamente fresco e “brillante” è stato abbinato a un risotto al nero con julienne di seppia su vellutata di piselli.
Per apprezzare al meglio il Kaid (annata 2017), il Syrah delle cantine Alessandro, universalmente apprezzato e che anno dopo anno riscuote successi sempre crescenti, è stato scelto un accostamento che a qualcuno inizialmente è sembrato audace. Non un secondo a base di carne, ma una zuppa di pesce con crostini speziati.
Chi aveva dubbi, si è presto ricreduto: il sapore “piccantello” del guazzetto si è sposato con la nota di pepe nero caratteristica del Syrah di Camporeale.
Tra i commensali c’era chi avrebbe gradito un pizzico di peperoncino in più nella zuppa. Ma è pur vero che la soglia della percezione del piccante è diversa ed è assolutamente personale, pertanto ha scelto bene lo chef a non esagerare: qualcuno avrebbe potuto non apprezzare la pietanza.
Per finire ancora Syrah, ma questa volta la vendemmia tardiva. Dai grappoli raccolti a metà ottobre dopo averne pinzato il rachide, a Camporeale gli Alessandro ottengono un vino denso, corposo e dolce da fine pasto che è stato abbinato a una bavarese ai frutti di bosco con salsa al cioccolato fondente.