In Italia come negli altri Paesi europei, negli Stati Uniti e nel resto del mondo, il Covid-19 travolge i ristoranti. Negli Usa gli imprenditori della ristorazione sono corsi ai ripari lanciando i “dining bond” in cui i clienti investono sul futuro del loro locale preferito pagando il 75 per cento del valore di un buono (una sorta di gift card) che potrà essere riscosso con una cena o un pranzo alla riapertura del locale, appena l’emergenza sarà superata.
L’idea ricalca i bond dei tempi di guerra, quelli che servirono a rilanciare tutte le attività produttive dopo il secondo conflitto mondiale. L‘iniziativa sta ovviamente trovando il favore di tanti clienti anche perchè proprio in alcune zone degli States il consumo dei pasti fuori casa è molto più diffuso che altrove, tant’è che, tanto per fare un esempio, inizialmente il governatore della California aveva deciso di derogare sulla chiusura dei locali perchè ritenuti di interesse primario per la popolazione.
In Italia, invece, la prima risposta per far fronte all’azzeramento dei fatturati dovuti alla serrata imposta dall’emergenza Covid-19, l’ha data la start up “Riparto da Casa” proponendo una piattaforma su cui la clientela può acquisire lo “sconto solidale”. Sul sito della start up, le aziende propongono le offerte e gli acquirenti danno fiducia adesso comprando servizi scontati. In questo modo le imprese fatturano pur stando chiuse e possono riuscire a coprire costi di struttura e stipendi. L’iniziativa può coinvolgere non solo i ristoratori ma anche vignaioli, birrifici artigianali ed enoteche.
Ristoratori, pizzerie, paninerie, bistrot che hanno deciso di continuare a cucinare per chi, costretto a casa, non riesce a rinunciare al cibo già cucinato magari solo per il fatto che non sa proprio cucinare neanche un piatto di pasta con l’olio o un uovo bollito (veramente difficile che ciò accada in Sicilia) c’è il delivery, la consegna a domicilio. E proprio lì si stanno facendo numeri molto interessanti. Oggi Deliveroo Italia ha annunciato per il mese di marzo una crescita del 40 per cento.
Il mondo del beverage è stato più pronto e perfino chi non l’aveva ancora messo nel conto, confidando nelle vendite solo nel canale Horeca, ha attivato il proprio e-commerce applicando sconti di varia entità.
Diversa la situazione nel mondo del beverage. Molte cantine, e tra queste anche quelle siciliane, pur non avendo mai preso in considerazione prima la vendita on-line, in questo periodo hanno adottato un’e-shop temporaneo in cui vendono a prezzi scontati. Altre che avevano già adottato l’e-commerce, da quando è scoppiata l’emergenza, per fare aumentare gli acquisti, hanno deciso di adottare sconti speciali.