La sostenibilità è una scelta che le Cantine Settesoli adesso possono anche mostrare con orgoglio in etichetta. La più grande cantina cooperativa siciliana con sede a Menfi (in provincia di Agrigento) ha da poco ottenuto la certificazione “VIVA” dopo avere superato la verifica del pieno rispetto e della piena adesione al programma di sostenibilità voluto dal Ministero dell’Ambiente e attuato con il supporto di Opera, Centro di Ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed Osservatorio Europeo per l’Agricoltura Sostenibile.
Il progetto VIVA
“La Sostenibilità della Vitivinicoltura in Italia” persegue l’obiettivo di migliorare le prestazioni di sostenibilità della filiera vitivinicola attraverso l’analisi, la gestione e la divulgazione di una serie di attività. Attività che vanno dalla misurazione (tramite la messa a punto di una metodologia di calcolo e valutazione) della sostenibilità delle aziende vitivinicole e dei loro prodotti, alla individuazione delle buone pratiche in atto per lo sviluppo ambientale, alla formazione del personale tecnico di cantina, fino ad arrivare alla divulgazione del progetto e alla trasparenza nei confronti del consumatore finale. Cosa che avviene tramite un’etichetta appositamente realizzata.
Gli indicatori utilizzati per vagliare ed approvare l’adesione di Cantine Settesoli al progetto VIVA sono tre: l’aria (riferimenti metodologici: Carbon Footprint), l’acqua (riferimenti metodologici: Water Footprint), il territorio (riferimenti metodologici: Sustainability Reporting Guidelines sulla Responsabilità Sociale d’Impresa e lo standard ISO 26000:2010 Social Responsibility per la responsabilità sociale d’impresa).
La scelte di Settesoli: la certificazione aziendale
Cantine Settesoli, per la partecipazione al progetto, hanno scelto non una semplice valutazione di prodotto ma la più ampia certificazione aziendale. L’intera organizzazione produttiva è stata esaminata e la verifica è stata dichiarata positiva lo scorso gennaio. Successivamente, a fine febbraio, è stata concessa l’autorizzazione ministeriale all’utilizzo dell’etichetta VIVA su tutta la produzione della cantina cooperativa.
Gli indicatori di sostenibilità aria e acqua presi in considerazione da progetto VIVA rivestono un grande valore sia per i viticoltori menfitani che per la grande cantina cooperativa e vengono recepiti da tutta la comunità come elementi tangibili della sanità ambientale dell’intero areale vitivinicolo. Anche il terzo indicatore, il territorio, per l’intera comunità Settesoli riveste una grande importanza sociale: valutato sulla base delle ricadute delle attività aziendali sul territorio, questo indicatore prende in considerazione parametri legati alla biodiversità e al paesaggio, all’economia e all’etica e, nella sezione “società e cultura”, all’importanza che alle Cantine Settesoli viene attribuita dalla comunità locale sotto il profilo della valorizzazione del patrimonio enogastronomico e culturale.
Si pensi al Mandrarossa Vineyard Tour, vera celebrazione di tutto il meglio che il comune Menfi possa offrire a ospiti e turisti, o al grande progetto di finanziamento del parco archeologico “Settesoli sostiene Selinunte”.
Il valore della certificazione
La certificazione VIVA assume un valore ancora maggiore se si pensa che la scelta in direzione della sostenibilità a tutto tondo è condivisa una moltitudine di soggetti piuttosto che da un solo imprenditore.
«Settesoli è una comunità formata da 5000 famiglie che lavorano circa 6000 ettari di vigneto, i cui dipendenti provengono per il 95% da Menfi e dai comuni limitrofi», spiega Giuseppe Bursi, presidente di Cantine Settesoli. E prosegue: «Sentiamo forte la responsabilità sociale e l’impegno legati al sostentamento di tutti coloro che in cantina e nei vigneti quotidianamente lavorano; ma sentiamo anche l’esigenza di conservare, per chi vive in questo territorio, un ambiente sano sotto il profilo ambientale, culturale ed economico. VIVA ci aiuta a comunicare meglio, ai consumatori e anche ai cittadini di Menfi, il nostro impegno quotidiano nella conservazione dei nostri paesaggi vitivinicoli, nella valorizzazione del patrimonio enogastronomico e culturale e nella gestione etica di un’azienda che, fin dal 1958, è il primo motore di sostentamento e sviluppo di questa porzione della Sicilia Sud Occidentale».