La voglia d’investire nel mondo del vino in Sicilia gli venne quando, lasciatosi alle spalle la lunga esperienza da imprenditore nel campo della moda, non era più giovanissimo. Ma la sua vita è stata abbastanza lunga per permettergli di vedere crescere la sua creatura e mietere successi. Ieri, 25 maggio, però, il Conte Paolo Marzotto, fondatore di Baglio di Pianetto, ha salutato per sempre l’azienda vitivinicola con sede e vigneti nel territorio di Santa Cristina Gela, a pochi chilometri da Palermo.
«È un giorno molto triste non solo per noi, ma per tutti coloro che credono nella nostra terra – commenta l’Ad Renato De Bartoli – perché ci ha salutato un uomo dall’indiscussa generosità e dalle comprovate capacità imprenditoriali, che ha da sempre creduto nella Sicilia e nelle sue potenzialità».
Fondata nel 1997, e un anno dopo ampliata con l’acquisizione della tenuta in Val di Noto, Baglio di Pianetto ha sempre rappresentato per il Conte Paolo Marzotto la trasformazione di una passione – quella per la Sicilia e il vino -, ma soprattutto l’occasione di poter valorizzare un territorio che amava attraverso la creazione di un’impresa che potesse creare un tangibile valore. «Il Conte Marzotto – ricorda de Bartoli – si innamorò di quest’isola fin da bambino, tanto che si narra di un episodio in cui a 7 anni, durante un viaggio da queste parti, chiese a sua mamma di acquistargli una bottiglia di vino. Ha avviato qui il suo progetto, creando lavoro e ricchezza per il nostro territorio e contribuendo a fare apprezzare a un pubblico di intenditori e non solo, i grandi vini siciliani, dal Nero d’Avola all’Insolia».
Oggi, Baglio di Pianetto, prima di essere un’azienda, rappresenta una favola divenuta realtà, che dà lavoro a oltre cinquanta dipendenti ed è apprezzata sia in Italia che all’estero dagli amanti del “made in Sicily”. «Ci mancheranno tantissimo i suoi consigli e la sua forza d’animo – conclude De Bartoli – e sembra che qui intorno anche la natura se ne sia accorta: ieri sera la luce era diversa, le tinte del tramonto ci sembravano differenti, quasi in omaggio alla grandezza della persona, di un imprenditore illuminato che tutta la Sicilia ha perduto. Sappiamo però, allo stesso tempo, che ora siamo ancora più responsabili di una grande eredità. Assieme alle figlie, alla moglie, a tutti i familiari, ai quali siamo vicini in questo momento di dolore, siamo più che mai determinati a portare avanti la memoria del suo nome con l’eccellenza dei vini che nascono dal suo genio e dal suo grande amore per le terre siciliane».