“Cu mancia babbaluci e vivi acqua, sunati li campani picchì è mortu”. L’invito ad accompagnare questo piatto tipico del Festino di Santa Rosalia di Palermo è chiarissimo. I babbaluci ru Fistino chiamano un bel bicchiere di vino, che la tradizione vuole rosso per esaltare il gusto forte di questa pietanza.
Purtroppo non ci saranno i babbaluciari per strada la sera del 14 luglio: a causa della pandemia i festeggiamenti in grande stile della patrona di Palermo sono stati annullati. U Fistinu del 2020 si trascorrerà a casa, ma questo non significa che sulle tavole non ci siano comunque tutte le pietanze della tradizione, a cominciare dai babbaluci.
La pietanza appartiene alla cucina povera siciliana. Bassissimo costo (se lo si raccoglie da sé) per l’ingrediente di base. I “babbaluci”, per gli zoologi Theba pisana, infatti, si raccolgono in estate nei campi arsi dal sole. Questi piccoli gasteropodi si trovano attaccati in gran quantità e a grappoli sulle restucce del grano dopo la mietitura o sugli steli rinsecchiti di molte piante erbacee o dei cardi spinosi.
Ma come si prepara questo piatto tipico? Anzitutto occorre spurgare le lumache e togliere il velo sull’apertura del guscio con uno stuzzicadenti. Quindi lavate le lumache sotto acqua corrente fredda fino a quando l’acqua non sarà pulita e mettetele in uno scolapasta con della mollica di pane (aiuta a spurgarle). Il giorno successivo lessate i babbaluci in una pentola piena d’acqua per una decina di minuti aumentando la fiamma lentamente (in modo che escano tutte le “cornicchia” dal guscio), aggiungete sale, scolateli e sciacquateli nuovamente con acqua fresca.
Ci sono due modi per condirli: con àgghiu e ògghiu o con pomodoro a pic-pac. Per condirle con àgghiu e ògghiu soffriggete 2 spicchi d’aglio schiacciati, aggiungete le lumache, versatele in una zuppiera e aggiungete prezzemolo tagliato finemente, limone e pepe nero.
L’alternativa è invece soffriggere l’aglio e dopo aver aggiunto le lumache fate sciogliere un cucchiaio di estratto di pomodoro, far rosolare e aggiungere la salsa preparata precedentemente. Aggiungete peperoncino a vostro piacimento e lasciate sul fuoco per venti minuti circa. Servitele accompagnate da stuzzicadenti per poterle estrarre dal guscio con facilità.
I babbaluci, con il loro gusto saporito, sono come le ciliegie: travolgono e uno tira l’altro. Del resto, un proverbio siciliano afferma che babbaluci a sucari e fimmini a vasari nun ponnu mai saziari (lumache da mangiare e donne da baciare non saziano mai).