Adottare una pecora o una mucca non è una novità. A Valledolmo si può adottare un fazzoletto d’orto dove viene coltivato il famoso pomodoro siccagno o un piccolo appezzamento coltivato a grano duro. In cambio si ottiene dell’ottima passata o della pasta. Prima d’ora, però, nessuno aveva pensato, come hanno fatto Vincenzo e Giuliano Bonfissuto, a far adottare una giovane pianta di pistacchio.
L’idea è venuta ai proprietari della pasticceria Bonfissuto di Canicattì, comune agricolo dell’Agrigentino: i fratelli Vincenzo e Giuliano hanno lanciato lo scorso 1° agosto la campagna “Adotta un pistacchio”. Sotto questo slogan c’è il progetto di crowdfunding chiamato “Fustuq”, finalizzato al recupero e la ricostituzione di un pistacchietto con un’antica varietà siciliana.
Il nome del progetto – spiegano i due fratelli – riprende un termine arabo, assimilato in seguito dal dialetto siciliano con la parola “fastuca” che ancora oggi indica il pistacchio, l’oro verde di Sicilia.
L’iniziativa riguarda una specie autoctona in stato di semi-abbandono trovata dai fratelli Bonfissuto nel terreno fuori dal centro abitato dove hanno trasferito il loro nuovo laboratorio. In quei terreni calcarei, aspri e tenaci che trasferiscono ai pistacchi caratteristiche uniche per gusto, uniformità e colorazione e che i vecchi del paese chiamano appunto la “Fastuchera“, i Bonfissuto hanno deciso di mettere a coltura le prime 70 piante di pistacchio con il fine di rendere “uno dei loro dolci più iconici, il panettone al pistacchio, a chilometro zero“.
L’attività di recupero e ricostruzione può essere sostenuta attraverso la piattaforma kickstarter.com al link https://www.kickstarter.com/projects/bonfissuto/fustuq-adottaunpistacchio.
Il progetto sarà finanziato solo se verrà raggiunto l’obiettivo di 15mila euro entro il prossimo 8 settembre. Ma già oggi, 7 agosto, a 31 giorni dalla scadenza, la piattaforma indica che ci sono 500 sostenitori e che sono stati raccolti oltre 28mila euro.
Ci sono dieci modi per partecipare: si va dalla donazione libera, a un minimo di 30 euro per ricevere a casa, e in tutto il mondo, il lievitato Bonfissuto al pistacchio, fino a 1000 euro per adottare una delle 70 piante di pistacchio che porterà il nome del donatore inciso su targhetta. Per questi donatori “speciali” è previsto anche un omaggio di 12 panettoni e una giornata di experience in azienda comprensiva di pernottamento e degustazioni e pasti tipici insieme ai fratelli Bonfissuto. Chi adotterà uno delle 70 piante di pistacchio potrà assistere a distanza all’impianto del suo albero e potrà seguirne crescita, fioritura e raccolto. Le informazioni andranno anche oltre fino alla trasformazione.