Frutto di una viticoltura di montagna e di una montagna decisamente particolare come l’Etna. Racchiude in sè, quindi, la solarità siciliana e il clima continentale del vulcano, di quel versante Nord compreso tra i territori di Randazzo e Castiglione. di Sicilia. Parliamo dell’ultimo nato in casa Donnafugata, il Dea Vulcano, il nuovo rosso dell’Etna che nasce da vigneti posti oltre i 700 metri sul livello del mare da uve di Nerello mascalese e in parte di Nerello Cappuccio, due vitigni autoctoni e identitari dell’Etna. Il vino è uscito in questi giorni sul mercato per enoteche, ristoranti e vendita online; è possibile acquistarlo in enoteca orientativamente a 15-16 euro.
Per Dea Vulcano, che risponde alla ricerca di appassionati – millennial non necessariamente esperti, e magari più giovani e curiosi – di vini piacevoli quanto rappresentativi di un territorio, sono state utilizzate le uve dei vigneti più giovani per sfruttare la grande freschezza e fragranza del frutto così da ottenere un vino nitido e sorprendente che entra a far parte della collezione di Donnafugata Impronte di Territorio.
«Dea Vulcano è stato realizzato con le uve della vendemmia 2018 che in cantina sono state lavorate per esaltare le caratteristiche di fragranza del frutto con la fermentazione in acciaio; l’affinamento si è svolto prevalentemente in vasche di cemento, solo in parte in rovere, ed infine in bottiglia», spiega Antonio Rallo, winemaker di Donnafugata.
Dea Vulcano è di colore rosso rubino chiaro, offre un bouquet raffinato con note di piccola frutta rossa e sentori floreali di violetta che si aggiungono a delicate nuances speziate. Al palato è fresco e fragrante, morbido con tannini ben integrati ed un finale equilibrato e succoso; per apprezzarne tutta la mineralità e la piacevolezza, è da servire a 16-18° C.
Negli abbinamenti Dea Vulcano è un vino versatile e si sposa perfettamente con i piatti a base di legumi, carne e in generale della cucina mediterranea. Per la sua struttura delicata si presta per essere bevuto anche al calice come ricercato aperitivo.
Particolare, poi, l’etichetta. Come per gli altri vini Donnafugata, anche quella di Dea Vulcano è una etichetta d’autore frutto dell’estro di Stefano Vitale che per questo vino ha reinterpretato il mito della Dea Vulcano. Secondo la mitologia, l’Etna è figlia di Urano e Gea, frutto divino della fusione tra cielo e terra: le chiome fiammeggianti tra le nuvole e le radici nelle profondità della terra.
«Artigianalità, creatività e innovazione – dichiara José Rallo di Donnafugata – sono i valori che hanno ispirato questa nuova uscita così come le altre del 2020: il cru Etna Rosso di Contrada Marchesa e i due vini proposti insieme a Dolce&Gabbana, il rosato Rosa ed il Tancredi in edizione limitata. Il lancio di questi nuovi prodotti, le campagne social per sostenere enoteche e ristoranti che fanno il delivery, e la crescita delle vendite online, ci hanno permesso di compensare in buona parte la riduzione dei consumi fuori casa dovuta alla pandemia».
E il futuro? «I prossimi mesi saranno ancora difficili e impongono un ripensamento dell’approccio al mercato, sia nei confronti del trade che del consumatore finale le cui abitudini e occasioni di consumo vanno cambiando. Quello che abbiamo davanti è uno scenario impegnativo – conclude José Rallo – ma pensiamo che lo spirito di innovazione di Donnafugata potrà darci gli strumenti per guardare con fiducia al futuro».