Un festival nel festival: dentro Le Vie dei Tesori, torna Terre dei Tesori, il programma di visite e degustazioni nelle aziende agricole d’eccellenza, passate di mano in mano, da nonno a nipote, o simbolo di riappropriazione del territorio, di appartenenza, di memoria. Sono spesso giovani che decidono di restare e scommettere, prima su se stessi e poi sulla terra, recuperando impianti, bagli, masserie, forni, uliveti secolari che diventano in poco tempo punti di riferimento e sedi ricercate da winelovers e gourmet (qui tutte le mete).
Terre dei Tesori è racconto e esperienza, visite e degustazioni: una trentina tra cantine, frantoi, aziende agricole, allevamenti, birrifici e tanti altri luoghi che arricchiscono i weekend del festival Le Vie dei Tesori, iniziato da un paio di settimane e già in attesa dei prossimi appuntamenti in tutte e nove le province siciliane. Il progetto, voluto dall’assessorato regionale all’Agricoltura, fa parte del Programma di sviluppo rurale Sicilia, finanziato dal Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale. Oltre alle visite nelle aziende, il progetto prevede la promozione di un’altra decina di attività agricole, coinvolte nei finanziamenti europei.
Durante i weekend di Terre dei Tesori si potranno piantare bulbi di zafferano con Arkania a Marianopoli e si passeggerà tra i ficodindieti da RaMì a San Cono; si scoprirà che la manna ha proprietà benefiche da Appiano sulle Madonie; e che con i limoni si può fare di tutto, soprattutto se “eco” come quelli di Badiula a Carlentini. E di agrumi ve ne faranno assaggiare anche a Marineo, all’azienda Di Sirena, mentre per le uova freschissime si deve andare a Contessa Entellina, da D’Agostino. Si scoprirà quanto è necessario salvare l’ape nera sicula con Bergi sulle Madonie e da AgriContura sui Nebrodi. La storia dei mandorli che hanno recuperato terreno sugli agrumi dalle Sorelle Di Pino sulla piana di Catania. Vi racconteranno che un borgo abbandonato può rinascere tramite un forno doc, come è successo a Santa Rita, a pochi passi da Delia; e che un avvocato può abbandonare la toga per inventare formaggi deliziosi (caseificio Bompietro). Si passerà una giornata con i pastori alla Mannirata di San Biagio Platani; si andrà a cavallo sulle trazzere ragusane da Casato Licitra; si assaggerà la ricotta fresca da AllevaBio; si scoprirà una masseria ecosostenibile a La Chiusa.
Per le cantine c’è solo l’imbarazzo della scelta, basta scegliere la direzione e si troverà un vino da degustare: per il Marsala si va da Donna Franca o di fronte alle Egadi alle Cantine Fina; per il Nero d’Avola da Sallemi, vicino Caltagirone; per gli antichi vitigni, Mamertino e Nocera, da Vasari; e per la Doc Etna da Zumbo; per il Syrah da Entellano alle porte di Contessa Entellina; per vino e pane condito in una cava da Stallaini, a Cassibile. Ma se invece si vuole lasciarsi tentare da una grappa, allora si sale sull’Etna, a Santa Venerina, da Russo Siciliano.
Birrifici se ne visitano due: da Bruno Ribadi a Terrasini dove le bionde e le scure sanno di agrumi; da 24Baroni si pensa alla storia delle casate dell’Ennese.
Sicilia terra di olio, e questo si sa già: da Mazì si passeggia tra gli ulivi; da Consoli nella Valle del Simeto, ricavano cosmetici e oli aromatizzati; l’olio Zito è di nobili origini e si produce a San Marco D’Alunzio; da Cirinnà le olive si raccolgono nel Val di Noto; a Giuliana c’è Tommaso Maggiore che ha fatto rinascere i filari della nonna. E infine si va a Caltabellotta da Matteo che racconta tutto questo mondo in un piccolo museo.
Per info e prenotazioni: 0918421309, tutti i giorni dalle 10 alle 18.