(di Alessia Boschetti) Torna nel porticciolo di Donnalucata, frazione di Scicli, una delle sagre più importanti del ragusano a base di pescato: “Gusto Mare Nero”, in programma da venerdì 10 a domenica 12 marzo.
Anche quest’anno la manifestazione, a cura delle associazioni “Papille Gustative”, “Mare Nostrum”, “Peppe Greco” e del Comune di Scicli, ospitarà importanti chef stellati siciliani come Pino Cuttaia (La Madia di Licata), Marilù Terrasi (Pocho di San Vito Lo Capo), Peppe Barone (Fattoria delle Due Torri) e Peppe Causarano (Locanda Gulfi). L’evento enogastronomico, che attira numerosi buongustai di tutta la Sicilia, raccoglie l’eredità della storica sagra della seppia di Donnalucata e propone una gustosa manifestazione nella quale la seppia viene cucinata in tanti modi diversi.
Donnalucata è una frazione marinara del comune di Scicli, conosciuta come la Marinella del commissario Montalbano dove la costa è caratterizzata da ampie spiagge di fine sabbia dorata. Secondo un’antica leggenda religiosa, nel 1091, il conte Ruggero d’Altavilla sconfisse i saraceni grazie all’intervento della Madonna delle Milizie, e in tal luogo fu costruito un santuario. Attorno al santuario e ad una torre costiera, nei secoli successivi si sviluppa il borgo.
La sagra della seppia si svolge nel fine settimana che precede il giorno in cui si festeggia San Giuseppe che a Scicli e Donnalucata si celebra con una infiorata a cavallo. Numerosi cavalli bardati sfilano per la borgata di Scicli: fiori, colori, suoni e spettacolo riempiono questo grazioso borgo affacciato sul Mediterraneo. La “Cavalcata di Donnalucata” anticipa quella storica di Scicli (che si tiene il sabato successivo) e rievoca la Fuga in Egitto di Giuseppe e Maria.
I prodotti della sagra rappresentano al meglio i sapori della cucina tipica. La seppia viene lavorata e cucinata in maniera tradizionale: il fritto, la focaccia, le arancine, l’arrosto ripieno e gli spaghetti.
Spaghetti al nero di seppia
Ingredienti per 4 persone
4 seppie di media grandezza (fatevele pulire bene ma assicuratevi che la vescica che contiene l’inchiostro nero venga messa da parte e, soprattutto, rimanga integra)
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
mezzo bicchiere di vino bianco secco
una cipolla dorata
350 grammi di spaghetti
olio extravergine di oliva q.b.
un piccolo pezzo di peperoncino
sale q.b.
Tritate finemente la cipolla e mettetela in una piccola pentola con 5 cucchiai di olio: fatela appassire lentamente (se necessario aggiungere poca acqua calda) a fuoco basso finché non diventa trasparente. Nel frattempo, tagliate le seppie e le loro code a strisce e pezzi sottili; mettetele nella pentola, alzando il fuoco. Fatele soffriggere bene da tutte le parti e sfumate con il vino bianco. Unite il concentrato di pomodoro, il pezzo di peperoncino e il nero delle seppie: spremete piano la vescica che contiene il nero sopra le seppie (attenzione perché questo inchiostro macchia) e mescolate. Il sugo si tingerà di un colore nero molto intenso.
Fate cuocere a fuoco basso per circa 15-20 minuti: assaggiate prima di aggiungere il sale perché il nero della seppia è naturalmente salato, attenti quindi a non esagerare. Lessate la pasta in abbondante acqua salata e scolatela al dente. Condite con il sugo amalgamando il tutto con un filo di olio d’oliva extravergine. Impiattate gli spaghetti e servite bollenti, avendo cura di guarnire i piatti con abbondanti pezzi del ragù di seppia.