(di Angela Sciortino) Riapre i battenti oggi Zagara di primavera, la kermesse del florovivaismo promossa dall’Orto Botanico di Palermo, il fiore all’occhiello del Simua, il Sistema museale d’Ateneo. Dedicata agli amanti del verde e del giardinaggio è arrivata alla XVI edizione e resterà aperta al pubblico dalle 10 alle 18 fino al 25 marzo.
Zagara di primavera è per i palermitani ormai un appuntamento molto atteso: la mostra-mercato del giardinaggio e del florovivaismo organizzata all’interno dell’Orto Botanico e aperta alla partecipazione di vivaisti-produttori italiani e stranieri, è un’occasione ghiotta per gli appassionati del verde e del giardinaggio e per i collezionisti di piante. Per i vivaisti è l’opportunità di presentare le loro collezioni di piante e fiori poco noti, insoliti, curiosi, rari, indigeni ed esotici. Lo scopo della manifestazione, i cui proventi sono destinati al sostegno dell’Orto Botanico, è quello di promuovere e diffondere la cultura del giardino, del paesaggio, dei fiori e delle piante. Quest’anno, spiegano gli organizzatori di Zagara di primavera, saranno ben 55 gli stand degli espositori, quasi tutti vivaisti oramai affezionati all’appuntamento palermitano. Presenti tra i viali dell’Orto, anche alcune associazioni e selezionati espositori di artigianato dei tessuti per la casa e per il giardino che hanno sviluppato il tema botanico, oltre che alcuni stand di editori specializzati nel settore naturalistico. Tra le altre novità di questa edizione, per la prima volta la cooperativa di servizi dell’Orto botanico metterà in vendita piante e semi in eccesso.
Per il futuro l’Orto Botanico di Palermo e la storica Associazione Orticola di Lombardia hanno allo studio un progetto di mutua collaborazione che prevede, dalla prossima edizione autunnale prevista per fine ottobre, un più stretto legame di iniziative e scambi culturali tra la Mostra dei Giardini Pubblici Indro Montanelli di Milano, che si tiene a maggio, e ‘La Zagara’ all’Orto palermitano.
Ma le novità interessano anche chi ama questo luogo e intende passarci una buona fetta del proprio tempo. Spiega Rosario Schicchi, direttore dell’Orto botanico: «È stata prevista l’emissione di una card nominativa che, al costo annuale di 30 euro, consente l’ingresso gratuito all’orto Botanico senza limitazioni; c’è poi la possibilità di essere selezionati tra i 15 volontari che possono offrire gratuitamente (ma senza gli oneri di assicurazione che saranno in capo all’amministrazione dell’Orto) la loro opera a favore delle preziose collezioni botaniche».
Nell’anno di Palermo capitale della Cultura, gli organizzatori hanno scelto di valorizzare e raccontare la biodiversità degli agrumi del Mediterraneo con una mostra pomologica dal titolo “La diversità degli agrumi nel Mediterraneo” e lo sviluppo del tema della salvaguardia dei giardini islamici e storici. La mostra allestita all’intero del Gymnasium è stata curata da Giuseppe Barbera, Paolo Inglese, e Silvia Fretto del Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell’Università di Palermo. L’esposizione («la più ricca che sia mai stata organizzata in Italia», afferma Paolo Inglese) raccoglie piccoli grandi tesori dell’agrumicoltura. Sono esposti frutti comuni, ornamentali e rari provenienti da diverse selezioni e collezioni dell’Orto Botanico e del Cnr di Palermo, del Crea di Acireale, dell’Università di Palermo, Catania e Reggio Calabria. Sotto formalina o alcol o ancora freschi appena raccolti potranno essere ammirati i frutti di arancio dolce, arancio amaro, arancio trifogliato, bergamotto, calamondino, cedro, chinotto, finger lime, limone, lumia, limetta, kumquat, mandarino, mandarancio, mapo, pomelo, pompelmo.
In mostra anche poster e pannelli esplicativi, stampe antiche e perfino una selezione di veline e di cartoni, che raccontano la storia dell’esportazione dei frutti siciliani nel mondo. Dalle collezioni Catara, Scicali e Spina i “gioielli” pazientemente e sapientemente collezionati da Antonino Catara e da Gesualdo Adelfio: cartoline, locandine, lastre traforate, veline, pizzi, frinze e addobbi caratterizzati da una particolare iconografia, testimoniano la professionalità e la genialità dei produttori agrumicoli, dei grafici e degli stampatori, per conquistare i mercati sin dai primi del ’900. Ma non solo: saranno esposte bilance, immagini storiche e attrezzi vari della famiglia Corleone a testimoniare la lunga attività della loro azienda agrumaria a partire dalla fine del 1800.
La scalinata del Gymnasium è arricchita da piante selezionate dall’azienda Radice Pura di Giarre (Ct), mentre all’interno delle vetrine della sala ottagonale sono ospitate teche in vetro con agrumi risalenti ai primi anni del 1900 e agrumi provenienti dal giardino della Kolymbetra (Ag).
Tornano come di consueto a Zagara di primavera, seminari specialistici con la partecipazione di studiosi e tecnici, nonché laboratori per adulti e bambini sulle tecniche di giardinaggio, sugli innesti, sulle realizzazione e manutenzione dei bonsai, realizzazione di un erbario. Previsto per adulti e bambini un corso di tre appuntamenti sulla pittura ispirata al mondo vegetale.
Nelle giornate di sabato e domenica si concentreranno le attività culturali. Due gli appuntamenti da non perdere sabato in sala Lanza: alle 11 la conferenza a cura del Club Bonsai e tenuta dall’Istruttore Ubi (Unione Bonsaisti Italiani) di Mimmo Abate su “Suiseki, pietre da contemplare”; alle 16 “L’acqua nei giardini islamici”, conferenza a cui partecipano gli esperti siciliani di botanica Giuseppe Barbera e Pietro Todaro. Ospite della Zagara di Primavera sarà Josè Tito Rojo conservatore dell’Orto Botanico dell’Università di Granada, membro del Comitato Scientifico dei Paesaggi Culturali Icomos e del Comitato Scientifico della Fondazione Benetton. Molti suoi studi hanno riguardato i giardini dell’Alhambra e, più in generale, quelli andalusi di origine islamica.
Domenica alle 10, conferenza di Giuseppe Rallo su “Restauro dei giardini storici, le esperienze venete”. Partecipano Lina Bellanca ed il direttore dell’Orto di Palermo Rosario Schicchi. Giuseppe Rallo è direttore architetto presso la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle province del Veneto orientale e direttore del Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra, di cui ha curato un esemplare restauro. È autore di numerosi restauri di architetture e di giardini storici nel nord Italia, di saggi e volumi sullo studio del paesaggio storico, del giardino e della loro tutela e valorizzazione. La sua conferenza assume particolare interesse in considerazione della necessità di un complessivo intervento per il giardino palermitano attiguo all’Orto Botanico, la Villa Giulia, nel 240° anno dalla sua apertura, per la quale manca, ad oggi, un intervento di sistema.
Tornano anche i tanto amati laboratori. Riservato agli adulti, il laboratorio sulle tecniche di giardinaggio, a cura del botanico Manlio Speciale, si terrà sabato alle 11 e domenica alle 11,30; il laboratorio sugli innesti delle piante da frutto, a cura di Giuseppe Di Noto, si terrà venerdì alle 16 e domenica alle 10. Entrambi si terranno nello spazio tra il Ficus del Tineo e la Serra Carolina. Per i bambini, domenica alle 11 si terrà nei locali dell’Erbario un laboratorio sulle tecniche di realizzazione di un erbario, a cura di Alfredo Carratello.
I laboratori per adulti e bambini durano circa un’ora circa sono gratuiti e a numero chiuso (max 30 persone).