(di Angela Sciortino) Juventino sfegatato, ma a Kiev costretto a soddisfare i palati dei giocatori e di tutto lo staff del Real Madrid che giocherà la finale di Champions League contro il Liverpool.
Ai fornelli del ristorante dell’hotel Opera, l’albergo dove la società madrilena ha prenotato oltre settanta camere, comprese tredici per i vip, ci sarà il siciliano Gaetano Sgroi. 51 anni di Calatafimi in provincia di Trapani, l’executive chef dell’hotel cinque stelle di Kiev ha imparato a cucinare nel bistrot-bar gestito dai genitori. La sua carriera, o forse è meglio dire la sua gavetta, comincia con gli stage negli alberghi del Continente. Il primo a 14 anni a Como, poi da giovane l’apertura di piccolo hotel in Germania, ma mai fermo troppo a lungo. Nell’elenco delle sue esperienze ci sono Sri Lanka, Kenya, Sud Africa, Mozambico, Mauritius e Medio Oriente. Ma c’è anche l’Italia nel suo girovagare, in una posizione di grande prestigio: è stato lo chef personale di Oscar Luigi Scalfaro durante il suo mandato presidenziale.
Esattamente nella stessa città dove avrebbe voluto vedere i suoi beniamini bianconeri, Gaetano Sgroi deve invece cucinare per la squadra che, con un rigore dubbio e molto discusso, li ha eliminati sbarrando la strada per la finale nella capitale ucraina.
Per lo squadrone spagnolo del Real Madrid ha dovuto preparare cinque pasti al giorno tutti serviti a buffet dove per gli sportivi (ma non per lo staff) erano vietati alcolici e bevande gassate. L’unica rivalsa possibile per lo chef bianconero far vincere l’Italia in cucina con l’uso di ingredienti tricolore: parmigiano reggiano, aceto balsamico di Modena e pasta made in Italy servita rigorosamente al dente. Per il resto come tutti gli altri juventini, rosica…