(di Paola Roccoli) Un’antica leggenda siciliana narra la vita di San Calogero. Nato in Calcedonia, sin da giovane detesta i piaceri mondani e si ridusse a vivere in una foresta, dandosi alla contemplazione su Dio, da cui ebbe il dono della profezia.
Nel 303 fu perseguitato e si rifugiò in una grotta. Nel 313 ritornò a farsi vivo e infervorò i popoli con le sue opere di pietà e i suoi prodigi. Ormai vecchio trovò una grotta sul monte Kronio a Sciacca, dove gli ultimi anni della sua vita, si cibò del latte di una sua cerva, la quale gli fu uccisa da Arcadio, che per nulla risentito gli svelò il segreto delle “stufe“, una serie di grotte di origine carsica, sfruttate dall’antichità a fini terapeutici.
A Caltavuturo la prima domenica di luglio, si festeggia San Calogero Eremita, i fedeli preparano pani votivi a forme antropomorfiche, in base alla grazie richiesta. I pani vengono portati in chiesa per la benedizione, e vengono offerti ai fedeli. Per questa stessa festa la Confraternita di San Calogero, San Giuseppe e del Santissimo Crocifisso preparano le Cuddureddi, ciambelline coperte di glassa. Anche a Mussomeli avviene la benedizione e la distribuzione dei Mbraculi di San Caloriu, sculture di pane che riproducono determinate parti anatomiche miracolate dal Santo o figure animali o umane.
San Calogero, protettore del raccolto estivo, si festeggia anche a Porto Empedocle e ad Agrigento. Durante la processione al passaggio della vara, i fedeli lanciano dai balconi i Muffuletti di San Calò, piccole forme di pane con sesamo e finocchio.
Nel centro dei Nebrodi, a Frazzanò, nel monastero basiliano di San Filippo di Fragalà, si trovano le reliquie del Santo che furono trasferite dal Monte Kronio, a pochi chilometri da Sciacca, dove il culto di San Calogero è ancora molto sentito. Secondo tradizione orale, il monastero di San Filippo di Fragalà, dedicato a San Filippo D’Agira fu fondato da San Calogero di Calcedonia nel 495 d. C.
Un’altra leggenda narra che tale monastero fu fondato per voto del Conte Ruggero e della moglie, San Filippo avrebbe liberato il piccolo Ruggero, da un bruco entratogli nell’orecchio.
Cuddureddi di Caltavuturo
Ingredienti
1kg di farina
250 g di strutto
30 g di ammoniaca
Per la decorazione
glassa bianca
Preparazione
Lavorate la farina con lo strutto, aggiungete lo zucchero e l’ammoniaca sciolta in un po’ di latte tiepido. Amalgamate bene tutti gli ingredienti fino quando il composto diventa morbido.
Formate delle ciambelline che metterete sulla placca del forno rivestita di carta oleata. Cuocetele in forno fino a doratura. Ricoprite i biscotti con glassa.