(di Redazione) La Tunisia vince il Campionato del mondo del cous cous, la competizione tra 10 paesi svolta nell’ambito del Cous Cous Fest, il festival internazionale dell’integrazione culturale che si è chiuso ieri sera, 30 settembre, a San Vito Lo Capo.
La ricetta di Nabil Bakouss, che lavora al ristorante Joia dello chef di origini svizzere Pietro Leemann, premiato con una stella Michelin, coadiuvato dagli chef Youssef Abdelli e Lamjed Hosni, è stato il più apprezzato dalla giuria tecnica, tra quelli dei in gara: Angola, Costa d’Avorio, Israele, Italia, Marocco, Senegal, Spagna, Stati Uniti e Tunisia. La giuria di esperti, presieduta da Fiammetta Fadda, firma di Panorama, ha visto impegnati negli assaggi quattordici tra giornalisti, chef e blogger.
«Anche quest’anno San Vito Lo Capo è tornata ad essere la capitale mondiale dell’integrazione e della contaminazione tra le culture – ha detto il sindaco della cittadina trapanese Giuseppe Peraino – e il cous cous è stato il pretesto per parlare di pace e solidarietà tra popoli all’insegna del motto “make cous cous not war”».
La ricetta della Tunisia, “Mare Nostrum”, un cous cous al gambero rosso, harissa grigliata e hummus al finocchietto, ha convinto la giuria tecnica “per l’originalità con cui ha interpretato questo piatto millenario”. “L’abilità tecnica nel mescolare ingredienti e preparazioni così numerosi che avrebbero potuto creare confusione e distonie – si legge nella motivazione – si è condensata invece in un piatto di gradevolezza e armonia sorprendenti ed eccellenti”.
All’Israele, rappresentato dallo chef Moshe Basson del ristorante Eucalyptus di Gerusalemme, è andato il premio per la migliore presentazione del piatto “per la composizione ricca di colore, festosa nell’abbondanza di un piatto che, nella disposizione e nella scelta degli ingredienti, interpreta e annuncia lo spirito conviviale che è l’anima del cous cous”.
La giuria popolare, composta dai visitatori della manifestazione, ha premiato invece il Senegal, con Ndaye Alioune Badara detto Paco, italiano d’adozione, che ha studiato ad Alma con Gualtiero Marchesi e che oggi in Finlandia è ambasciatore della cucina italiana con il suo progetto “Pasta Fabbrica”.
Agli Stati Uniti, rappresentati dallo chef Marc Murphy, che gestisce la catena dei ristoranti Benchmarc Restaurants e fa parte del Diplomatic Culinary Partnership del Dipartimento di Stato americano, è andato invece il Premio Salute e benessere “per aver saputo sfidare la blandizie dei piatti cosiddetti salutari con una preparazione che, senza far ricorso ai grassi, è un forziere di sapori marini tra i più eleganti, vivaci, e ricchi di virtù: uova di tonno e di salmone, nero di seppia, alghe”.
Il Cous Cous Fest ha attirato nella cittadina trapanese migliaia di persone con un programma di dieci giorni che ha visto oltre 40 cooking show con i maggiori protagonisti della cucina italiana, gli stellati Norbert Niederkofler e Pino Cuttaia, Giorgione, Chiara Maci, Filippo La Mantia, Sergio Barzetti e i concerti di grandi artisti della musica italiana e internazionale tra cui Le Vibrazioni, Gemitaiz, The Kolors, Carmen ed Ermal Meta.