(di Angela Sciortino) Arance rosse di Sicilia Igp a prova di frode. Entro l’anno, assicurano al Consorzio di Tutela, ciascun consumatore potrà verificare da solo se l’arancia che sta acquistando al supermercato è davvero quella garantita dal Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp.
Basterà usare una app sullo smartphone e tutto il percorso delle arance contenute nella cassetta o nella retina sarà consultabile attraverso una semplice scansione del bollino digitale Igp. L’applicazione, che funziona grazie a un sistema di geolocalizzazione integrato con un bollino tag, farà conoscere il campo di produzione, la data del raccolto, le modalità di conservazione e distribuzione.
Il nuovo strumento per sventare frodi alimentari e far riconoscere ai consumatori l’origine e la genuinità delle arance rosse è stato presentato di recente al MacFrut 2019 a Rimini. Si chiama Rouge (Red Orange Upgrading Green Economy) ed è stato ideato dal Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp, insieme ad Almaviva con la consulenza del Consiglio per la ricerca in agricoltura Crea e in partnership con il Dipartimento di Agraria dell’Università di Catania.
La piattaforma di tracciabilità funziona con tecnologia Blockchain, un sistema già sperimentato da Almaviva con il sostegno del ministero delle Politiche agricole per tracciare le bottiglie di vino Doc.
Il meccanismo si basa sull’interazione tra il portale ad uso del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp, che mostra i dati provenienti dalle varie fonti produttive per il monitoraggio di tutto segmento, e una app su smartphone ad uso del consumatore, che fornirà informazioni sull’intera filiera. «Abbiamo subito creduto in questo progetto perché ha le caratteristiche giuste per garantire i consumatori che pretendono informazioni sempre più precise sui prodotti che portano in tavola. Anche i nostri produttori potranno mettere in campo strategie di marketing più appropriate e immediate grazie alla geolocalizzazione dei mercati. Altro aspetto importante è la garanzia di autenticità del prodotto che permetterà ai produttori di ottenere margini superiori in ragione della certificazione», dichiara, Elena Albertini, vicepresidente del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia Igp.
L’app e la piattaforma di tracciabilità serviranno anche a garantire la produzione di arance rosse siciliane destinata all’estero, sempre più in crescita dopo la recente intesa sull’export con il Giappone e gli accordi commerciali firmati con la Cina, aggiungono al Consorzio.
«Il bollino hi-tech – spiega Fulvio Conti, Responsabile Practice Agricoltura e Ambiente di Almaviva – è totalmente affidabile e impossibile da contraffare, perché basato sull’integrazione tra dati della pubblica amministrazione e privati provenienti dalle aziende legate al Consorzio di tutela, e sulla certificazione fornita dal sistema Blockchain che rende le informazioni sul prodotto immodificabili mettendole al riparo da ogni manipolazione. Il Tag è stato già testato in forma sperimentale e con successo sul vino, ed è impossibile da replicare».
Adesso il prossimo passo sarà la sensibilizzazione dei consumatori all’uso dell’app.