Non chiamatelo gelo di anguria, a Palermo nessun pasticcere capirebbe cosa state cercando. Per tutti è il “gelo di mellone”, sbagliato due volte perché si pronuncia con due elle.
E quando ne avete desiderio non cercatelo prima di luglio, trovereste coppette piene di una gelatina di un rosso pallido e nel peggiore dei casi troppo acceso per essere naturale.
Sarete fortunati se troverete qualche fiore di gelsomino messo sulla superficie della gelatina come decorazione per ricordare che all’interno, almeno così come prevede l’antica ricetta, il gelo contiene la preziosa essenza estratta da questi fiori dal profumo delicato che fioriscono in estate.
Quando comincia la stagione delle angurie il “gelo di mellone” – probabilmente il dolce più “palermitano” in commercio – lo trovate non solo in pasticceria o al bar (come ripieno perfino dei cornetti), ma anche in molti panifici. Da solo o come ripieno per crostate, paste e mini dessert insieme a qualche pistacchio e/o alcune gocce di cioccolato.
Sembra strano, ma spesso capita di incontrare persone a cui piace l’anguria ma non gradiscono la gelatina fatta con il melone dalla polpa rossa. Di converso, non tutti i golosi di gelo di mellone apprezzano allo stesso modo l’anguria. Non è un controsenso. Alla base di questo diverso apprezzamento, c’è probabilmente la presenza dello zucchero aggiunto nel gelo che disturba chi preferisce i gusti naturali.
Prepararlo è davvero semplicissimo. Serve soltanto una buona dose di pazienza per eliminare i numerosi semi che farebbero inceppare il passaverdure/pomodoro che si usa per ricavare il succo dalla polpa.
Il gelo di mellone può essere mangiato da solo o come farcita di deliziose crostate sia aperte che chiuse, di ottime genovesi e perfino dei croissant. Di seguito trovate la ricetta di estrema facilità.
Gelo di mellone (anguria)
Ingredienti
- 1 lt di succo di anguria
- 80 gr di zucchero
- 80 gr di amido
- gocce di cioccolato fondente
- pistacchi tritati
- fiori di gelsomino
Lavate i gelsomini e metteteli a bollire in poca acqua quindi fate raffreddare. Passate al setaccio (un passapomodoro va benissimo) la polpa di anguria dopo avere eliminato i semi, unite lo zucchero, l’amido e l’infuso di gelsomino, mescolate e fate addensare sul fuoco mescolando continuamente per evitare che formino fastidiosi grumi.
A questo punto potete metterlo in ciotoline e appena si sarà raffreddato un po’, cospargetelo con i pistacchi e le gocce di cioccolato. Potete decorare le coppette con i fiori di gelsomino. Mettete in frigo. Va servito freddo, ma non gelato.