L’astrattu è sempre stato un rito a cui tutti si piegavano: automobilisti comprensivi e vigili urbani compiacenti. Sono però lontani i tempi in cui nei paesi le massaie si arrogavano perfino il diritto di chiudere le strade al transito dei mezzi per far posto a scanaturi coperti di sugo di pomodoro messo ad asciugare al sole.
Non sono stati, comunque, i divieti a intervenire autonomamente sulla viabilità a relegare il rito dell’asciugata d’astrattu a eventi turistici ed enogastronomici dell’estate siciliana. È stato il prepotente ingresso dei prodotti industriali nelle nostre dispense e i ritmi veloci che ci ha imposto la società dei consumi.
Un tempo, la due giorni di Aspra (8 e 9 settembre) in cui dodici energiche signore sono state impegnate pubblicamente su Piano Stenditore nella preparazione del concentrato di pomodoro, avrebbe avuto poco senso. Esaltare e mettere in mostra gesti quotidiani a cui tutti sono abituati, in genere, non interessa a molti.
Invece, ora che quei gesti non si fanno praticamente più, alle dodici signore bisogna riconoscere un grande merito. Così come lo stesso merito va riconosciuto all’Associazione Culturale Altura, che in collaborazione con l’assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea della Regione siciliana, con il Comune di Bagheria, la Pro Loco di Aspra e il Gac Golfo di Termini Imerese ha organizzato Ciauru ri astrattu. Hanno, infatti, portato sul lungomare della frazione strumenti e antichi saperi da tramandare alle nuove generazioni per tenere sempre viva una tradizione molto importante per la borgata.
«Con un grande sforzo organizzativo, quest’anno abbiamo voluto riproporre questa manifestazione che per noi è un modo per rimanere ancorati alle nostre radici, oltre che un’occasione importante per far conoscere il territorio. Siamo contenti della grande partecipazione che abbiamo registrato e che ci spinge a fare sempre più e meglio», afferma Rosellina Mantini, presidente dell’associazione Altura che ha ideato la manifestazione e che si è avvalsa della collaborazione di Valentina Vitale di Heroes Foodies per la parte relativa a convegni e laboratori.
Ciauru ri astrattu è stata anche l’occasione per fare il punto su temi importanti come la sostenibilità, declinata nei vari aspetti che coinvolgono terra e mare, raccontando quello che già si fa e puntando l’attenzione su quanto ancora si potrebbe fare dal punto di vista dei pescatori, principale sostentamento di Aspra, dal punto di vista dei cittadini ma anche dei governanti.
Si è parlato delle opportunità offerte dalle legge 9/2019 sulle “Norme per la salvaguardia della cultura e delle identità marine e per la promozione dell’economia de mare” ed il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli ha presentato il progetto di riqualificazione del porto peschereccio di Aspra, finanziato dal Feamp 2014-2020, annunciando che sarà dotato di tutte le attrezzature per l’accoglienza delle barche dei pescatori, l’illuminazione sarà ecosostenibile con i pannelli solari e verrà dotato di sistemi di sicurezza ambientale.
Il futuro potrebbe riservare belle sorprese alla manifestazione e ai suoi organizzatori. L’assessore al Turismo Brigida Alaimo ha, infatti, riferito che l’amministrazione comunale ha già proposto alla Regione di inserire nel calendario 2020 l’evento Ciauru ri astrattu. «È questa la dimostrazione – afferma – di quanto crediamo in questo evento che va oltre la promozione eno-gastronomica: offre la possibilità di promuovere turisticamente la frazione e opportunità di confronto di intellighenzie tra diversi enti, associazioni e privati su temi diversi, uniti dalla finalità di promuovere lo sviluppo turistico, enogastronomico, commerciale del territorio non solo bagherese ma dell’hinterland».
Ciauru ri astratto, oltre ai consueti appuntamenti, quest’anno ha proposto due importanti convegni che hanno permesso di aprire una vetrina su tematiche in cui Aspra è protagonista: il pescato e la sua conservazione sotto sale ed olio.
Anche il sale, ingrediente fondamentale per la preparazione del concentrato di pomodoro, è stato a lungo al centro dell’attenzione della manifestazione, con una mostra allestita dall’associazione Arms, in accordo con la società Italkali, con un sito espositivo con dei campioni di salgemma e delle gigantografie per illustrare l’attività estrattiva del sale di miniera e dei relativi prodotti sia industriali che alimentari. Ma si è parlato anche di sale marino con il presidente della Sosalt Giacomo D’Alì Staiti che ha raccontato l’esperienza della sua azienda – prima in Europa ad aver ottenuto la certificazione sul sale marino – che produce 5 mila tonnellate di sale all’anno.
Grande spazio, infine, è stato riservato a chef e ristoratori siciliani e locali. A loro è stato affidato il compito di raccontare con le loro preparazioni tutti gli utilizzi in cucina del concentrato di pomodoro, con un occhio, anche in questo caso, ai temi della sostenibilità. Sul palco allestito a Piano Stenditore si sono succeduti Giacomo Caravello del Ristorante Balìce di Milazzo, la chef palermitana Bonetta Dell’Oglio, Marco Baglieri del Ristorante Crocifisso a Noto e Martina Caruso del Signum di Salina. Ciascuno di loro ha presentato un piatto con protagonisti l’astrattu e il pesce sostenibile, seguendo le linee guida della manifestazione.
L’offerta enogastronomica in piazza riservato ai numerosi visitatori è stata proposta dai ristoratori di Aspra e da numerose aziende vinicole siciliane.