(di Angela Sciortino) Un’occasione per conoscere un territorio dalla grande vitalità e dall’imprenditoria vivace soprattutto nel settore agroalimentare.
Il Camporeale Day 2019 che ha chiuso i battenti lo scorso 6 ottobre, è diventato ormai un appuntamento imperdibile per winelovers, appassionati ma anche semplici golosi che tra le cinquanta aziende espositrici avranno avuto l’imbarazzo della scelta. C’erano numerose cantine, ma anche liquorifici e aziende agricole specializzate in prodotti bio con olio, cereali, legumi, pane e pasta, e pasticcerie e produttori di formaggi e salumi. In certi orari era pure disponibile la ricotta calda col siero.
Nel paese del vino e del legno, per la sesta edizione della kermesse organizzata dall’Associazione Turistica Pro Loco Camporeale, con il patrocinio del Comune e dedicata all’enogastronomia dell’Alto Belice, quest’anno sono arrivati in oltre tredicimila, più 15 per cento rispetto alla scorsa edizione. Hanno affollato la via Roma, il Baglio e il Palazzo del Principe dove si sono svolte le tante iniziative: degustazioni, workshop, cooking show, alternate a mostra di moto e auto d’epoca, spettacoli di musica dal vivo.
Sold out le visite nelle cantine del territorio e gli approfondimenti tematici sul vino a dimostrazione del fatto che il vino e gli approfondimenti sulla materia enologica vanno tanto di moda.
E per la stampa specializzata in occasione del Camporeale Day 2019 un tour particolare anche questo con due tappe dedicate ad aziende del territorio: la cantina dei Marchesi De Gregorio e l’azienda Di Bella.
La prima, 150 ettari di cui 70 coltivati a vigna orientata all’export: delle 70 mila bottiglie di vino prodotte ben l’80 per cento prendono la via dei mercati esteri. Nella seconda, il titolare Sebastiano Di Bella ha di recente stretto un accordo di collaborazione (a titolo oneroso, una rarità nel mondo imprenditoriale siciliano) con l’Università di Palermo per caratterizzare i vini a base di Catarratto tanto diffuso nell’areale i cui insiste la cantina (ex Feotto dello Jato) in funzione della zona di produzione e dei diversi lieviti indigeni.
Un’altra eccellenza del territorio è la Valdibella. Una coop formata da 23 soci per un totale di circa 300 ettari che conferiscono (quasi totalmente) il loro prodotto bio per produrre pasta di Timilia (un grano duro a semina primaverile), olio extravergine di oliva, vino e mandorle che vengono trasformate in pasta e ottimo latte (con e senza zucchero d’uva).
«Tutte esaurite, nei tre giorni del Camporeale Day 2019, le masterclass sul vino, gli spazi gastronomici ed i momenti di approfondimento tematico – commenta il presidente della Pro loco, Benedetto Alessandro – segno dell’interesse crescente verso questa zona. Dopo sei annate, possiamo dire di avere creato una manifestazione di successo grazie alle numerose risorse produttive presenti sul territorio e ad un’amministrazione comunale lungimirante che le sa valorizzare. Andiamo avanti convinti che sia esattamente questa la strada da percorrere per dare il giusto valore ad un territorio».