Dopo decenni in cui è stato abbandonato, dimenticato, violato, sporcato e abusato, qualcosa però sembra finalmente muoversi in senso contrario ovvero verso la valorizzazione. Parliamo del water front di Palermo o per i puristi della lingua italiana del lungomare. Il recupero non procede in modo uniforme e omogeneo, ma su alcuni tratti già si è a buon punto. Uno di questi è la zona di Sant’Erasmo, dove già esisteva un piccolo approdo per i pescatori che è stato messo in sicurezza e dotato di una lunga e gradevole passeggiata, oltre che di tre edifici da destinare a urban center e centri ristoro.
In uno di questi approda il nuovo progetto di ristorazione di Saverio Borgia, founder e ideatore del brand Bioesserì insieme al fratello Vittorio. Molo Sant’Erasmo, l’hanno battezzato. Nome magari non fantasioso, ma concreto, esattamente come il concept food basato sul mare e i suoi sapori che Borgia promette di portare in tavola.
«Molo Sant’Erasmo – anticipa Saverio Borgia – sarà un luogo dove vivere il mare tutto l’anno viaggiando tra i sapori della cucina mediterranea: una trattoria di pesce dal gusto contemporaneo che dialoga con il mare».
La trattoria di mare aprirà il 10 luglio sul nuovo water front cittadino riconsegnato alla città lo scorso ottobre dopo nove mesi di lavori costati 2,5 milioni di euro; esattamente su quel porticciolo dove resiste ancora una piccola comunità di pescatori e dove la foce del fiume Oreto incontra il Mediterraneo.
«Riportare il mare e i suoi sapori in centro città – afferma il ristoratore – è una sfida che ho deciso di accettare con convinzione: Molo Sant’Erasmo sarà un luogo per tutti, una trattoria dal gusto contemporaneo, fuori dai soliti stereotipi a cui siamo abituati. Una cucina sincera, senza orpelli o dettagli pretenziosi, ma gustosa. Abbiamo realizzato piatti che sanno leggere le esigenze della ristorazione contemporanea, ma rimangono legati alla concretezza della tradizione».
Nel menù trovano spazio tacos di gambero rosso, crostoni al guacamole, tartare e fish and chips, ma anche il più classico sautè di cozze, il tonnarello alle vongole, la parmigiana di melanzane, le polpette di pesce azzurro. Viene promessa, insomma, una cucina di pesce contemporanea, fresca, mediterranea che, attraverso sapori autentici e diretti, saprà ristabilire quel legame tra mare e città che avevamo dimenticato.
In un momento di difficile ripartenza, l’apertura di un nuovo luogo in cui riappropriarsi della bellezza del mare significa ripensare Palermo con occhi diversi, offrendo uno sguardo diverso sulla città.
Il gesto, in un momento come questo in cui molti faticano a ripartire, è davvero coraggioso. Le nuove opportunità di lavoro offerte con l’apertura di Molo Sant’Erasmo hanno riscosso un successo straordinario, ma non certo inatteso: per i 25 posti di lavoro a disposizione in pochi giorni sono arrivate oltre cinque mila candidature. Segno della necessità collettiva di rialzarsi e ripartire dal lavoro.