Le provviste delle materie prime erano già state fatte in vista delle festività pasquali. Poi venerdì scorso la doccia fredda della zona rossa durante la festività e della zona arancione negli altri giorni.
Per un ristorante gourmet la scelta è obbligata: abbassare la saracinesca in attesa di tempi migliori. E dei prodotti d’eccellenza già in frigorifero e in dispensa che non possono essere conservati a lungo, che farne? Buttarli? «Giammai», si sono detti guardandosi negli occhi, Tony Lo Coco e la moglie Laura Condogno (nella foto di Fabio Faso), rispettivamente patron chef e general manager del ristorante 1 stella Michelin I Pupi di Bagheria, in provincia di Palermo.
«Noi crediamo nell’eccellenza delle materie prime, nella qualità e nel loro rispetto. Pensare che oggi dobbiamo buttare nei bidoni della spazzatura tutto l’approvvigionamento fatto in vista delle settimane in cui avremmo dovuto lavorare è un’offesa al nostro lavoro, alla sostenibilità che quotidianamente facciamo e a chi oggi ha difficoltà, oggettive, a sopravvivere. Così abbiamo deciso, come abbiamo fatto in analoghe occasioni, di preparare il pranzo di Pasqua per le famiglie in difficoltà. Ci siamo organizzati con Mimma Cinà, direttore della Caritas di Bagheria, a cui consegneremo nella domenica di Pasqua i pasti da distribuire. Lo facciamo perché crediamo profondamente nella vicinanza umana, per dare un aiuto concreto a chi oggi ha serie difficoltà e per non dover sprecare tutte le materie prime che avevamo acquistato in vista delle settimane di lavoro, salvo poi essere travolti dall’ennesimo provvedimento che chiude tutto», spiega Tony Lo Coco.
In genere le opere caritatevoli si fanno in silenzio e senza tanta pubblicità, ma per Toni Lo Coco e signora, l’avere dato notizia della loro iniziativa giusto in occasione della “Giornata mondiale del riciclo” è soprattutto un modo per sottolineare che i provvedimenti presi dal governo per fronteggiare e contenere la pandemia dovrebbero essere rispettosi delle attività economiche dalle esigenze particolari come quelle della ristorazione. Altri, come Natale Giunta ieri a Palermo, hanno organizzato manifestazioni di protesta. Il patron de I Pupi di Bagheria ha deciso di “protestare” comunicando una scelta di solidarietà.
«Non contestiamo, sia chiaro – dice Tony Lo Coco – i decreti che vengono emanati e abbiamo grande rispetto dell’emergenza sanitaria e di quanti hanno perso i propri cari a seguito di ciò. Vorremmo solo essere rispettati. Aprire un ristorante non si sostanzia nelle semplici azioni di alzare la saracinesca e accendere i fuochi. Dietro c’è un lavoro di preparazione impegnativo sotto un profilo umano, professionale ed economico. Un decreto non può essere divulgato 48 ore prima l’annunciata chiusura perché diventa controproducente e getta nel caos famiglie e aziende. Se si pensa che siano i ristoranti i covi dove si contagia il virus, non possiamo certo esser noi a spiegare il contrario e neanche ci avventuriamo su questo terreno. Ma, pretendiamo rispetto nei confronti della nostra categoria, nei confronti del nostro lavoro e dei sacrifici che compiamo per restare a galla, nei confronti delle persone che lavorano al nostro fianco che da un giorno all’altro si trovano nuovamente in cassa integrazione senza avere la minima possibilità di programmare la loro vita e, infine, non vogliamo aprire i frigoriferi del ristorante e gettare ciò che abbiamo acquistato e lavorato».
Nasce così il progetto La Pasqua di tutti contro gli sprechi. «Un modo per utilizzare le materie prime abbiamo già acquistato mettendoci a disposizione dei meno fortunati con ciò che sappiamo fare: cucinare», commenta il patron de I Pupi.
«Da un anno ci lamentiamo, argomentiamo, protestiamo, tentiamo di spiegare, reiteriamo richieste, ma a quanto pare cadono nel vuoto – conclude Tony Lo Coco – allora meglio indossare le nostre giacche, entrare in cucina, accendere i fuochi e cucinare per far vivere un giorno diverso a chi non potrebbe».