#Unitisiriparte: questo il motto, con tanto di hashtag, scelto dagli organizzatori della manifestazione che si terrà mercoledì 5 maggio a partire dalle 9 in piazza Università a Catania. La manifestazione interverranno centinaia di operatori del wedding, della ristorazione, delle feste e degli eventi che sono stremati dalla lunga chiusura e dall’assenza di programmazione e di nessuna indicazione circa le date di riapertura.
La protesta pacifica si svolgerà in modo inusuale: verrà allestito un matrimonio in piena regola con una decina di tavoli sistemati e imbanditi e l’accoglienza di una cinquantina di ospiti (una simulazione s’intende). Il tutto servirà a dimostrare come si possano adottando tutte le necessarie precauzioni e rispettando tutti i protocolli sanitari vigenti, si possano svolgere in totale serenità anche gli eventi di questo comparto così martoriato e, soprattutto, dimenticato.
La scelta del motto #Unitisiriparte, spiegano gli organizzatori, serve per far comprendere alle istituzioni che il fronte è unito, compatto e include tutti i settori di questa importante filiera per l’economia dell’isola. Saranno presenti operatori della ristorazione, del catering e banqueting, delle location, wedding planner, fotografi, musicisti, animatori, responsabili e lavoratori di hotel, di sale banchetti, noleggiatori, proprietari di atelier di abiti da sposa, di auto da cerimonia, di fuochi d’artificio e di bomboniere, fioristi, allestitori, responsabili del service, di agenzie viaggio e celebranti. Un elenco che si traduce in migliaia di posti di lavoro e rappresenta un settore che, ormai da mesi si trova sul baratro del disastro economico.
Tutti rappresentanti del comparto wedding, feste ed eventi lamentano che, fino ad oggi, non ci sono stati né annunci di riapertura, né hanno mai avuto nessuna risposta precisa in merito alla programmazione. Ed è invece un comparto che proprio di programmazione necessita per poter svolgere le proprie attività e per dare una risposta alla propria clientela.
La manifestazione, tengono a precisare gli organizzatori, sarà pacifica e tutti i manifestanti sono tenuti a rispettare le disposizioni governative anti-Covid, il distanziamento di un metro e indossare le mascherine.
troppe inutili parole inglesi,terribile sconfortante
piattime comunicativo!e chi le capisce non certo ilpopolo,cosi ci si parla addosso!
Gentile lettore, l’uso di alcuni termini inglesi è purtroppo diventato consueto e deriva non da esterofilia, ma dalla necessità di rendere la comunicazione (soprattutto quella del web) agile, veloce e snella. Anche Mussolini si lamentava dell’uso eccessivo di termini stranieri e dell’imbastardimento della lingua italiana. Tant’è che, per restare in ambito enogastronomico, il menù divenne “il listino delle vivande”, il sandwich divenne tramezzino e l’insalata russa divenne l’insalata tricolore… Ma quelli erano tempi diversi: internet non c’era (e nemmeno s’immaginava) e la globalizzazione era un fenomeno ancora imprevedibile