Potrebbe sembrare vintage, ma la cucina flambè ha sempre il suo fascino e i suoi estimatori. A questo avranno pensato Laura Caliri e Antonio Dolce, la giovane coppia palermitana titolare del ristorante Stabile 169 (nome che da solo indica l’indirizzo), quando hanno potuto riaprire il loro ristorante dopo la lunga pausa dettata dalla pandemia. Così senza farsi prendere dallo sconforto e rimboccandosi le maniche, i due ristoratori hanno deciso di stravolgere la loro idea di ristorazione guardando sì al passato, ma con un occhio rivolto anche al futuro. «È stata dura sopravvivere a questo momento storico di incertezze e chiusure, deleterio non solo per la nostra attività ma anche un banco di forza per tutti i professionisti del settore», raccontano i due titolari. «Così – aggiungono – l’unica alternativa è stata quella di diversificare l’offerta dando spazio ai ricordi che sono sempre coloro che colmano i sensi di vuoto e danno luce al futuro».
In questa nuova idea di ristorazione dello Stabile 169 è il maître Emanuele Ferrara a cucinare alla lampada, cosa che da giovanissimo (aveva solo 17 anni quando ha cominciato a esibirsi al flambè in sala) faceva negli anni ’80 in un noto ristorante del capoluogo siciliano. Uomo di cultura e ottimo intrattenitore, Ferrara ha esportato la cucina siciliana e le tecniche di sala nel panorama nazionale e internazionale. «Ritengo che il flambè sia tra le tecniche di cottura la più romantica, affascinante e spettacolare. Stupisce sempre e tutti, richiede però qualche piccola accortezza e un po’ di maestria».
Aria nuova anche in cucina: ai fornelli lo chef Giuseppe Roccaforte, componente Euro-Toques Italia, l’associazione di cuochi di valenza internazionale, e ambasciatore Bio in Sicily 2020. La sua è una cucina che punta alla valorizzazione del territorio, fuori dagli schemi, elegante e antispreco: «Attraverso i miei piatti – spiega chef Roccaforte – punto l’attenzione sulle materie prime del territorio, creando abbinamenti che parlano di Sicilia, delle sue tradizioni, nel rapporto costante con i piccoli produttori isolani».
Le novità e le recenti reinterpretazioni della cucina di Stabile 169, saranno il fulcro della “Gourmet experience” dedicata alla stampa e aperta anche al pubblico (costo, vini inclusi, 50 euro a persona), che si terrà giovedì 10 giugno alle 20.30.
Questo il menù della “Gourmet Experience”
Amuse bouche
Crema di piselli, branzino in purezza, panna acida e perle di balsamico
In abbinamento: Enrica Spadafora, spumante Metodo Classico
Antipasto
La panella al mare (crema di ceci, gambero rosso, emulsione frutto della passione, tartufo estivo); in abbinamento Enrica Spadafora, spumante Metodo Classico – Principi di Spadafora
Primi
Risotto Acquerello con acqua di basilico, guazzetto di crostacei e fiori di zucca. In abbinamento Catarratto 2020 – Principi di Spadafora
Ravioli di baccalà e maggiorana su salsa allo zafferano di Corleone, pinoli tostati e polvere di olive; in abbinamento Don Pietro bianco – Principi di Spadafora
Secondo
Fagottino di pescespada, verdure croccanti e riduzione di mandarino; in abbinamento Don Pietro bianco 2018 – Principi di Spadafora
Dessert
La nostra macedonia di frutti rossi e gelato di mandorla; in abbinamento Amnesia – Principi di Spadafora