Stand Florio, i “Viaggi di Gusto” chiudono con la “Terra di mezzo”

PALERMO – Per i gastronauti di “Viaggi di Gusto 2024”, ultima tappa allo Stand Florio giovedì 19 settembre alle 20,30 con le eccellenze della “Sicilia di mezzo”, di quella provincia dei Castelli (per chi non lo sapesse è quella di di Caltanissetta) presente alla serata con ben tre presidi Slow Food.

Ambasciatori del territorio i vini bio di Masseria del Feudo della famiglia Cucurullo, in contrada Grottarossa, nell’antico feudo di Principi Branciforte. Giunta alla quarta generazione con Carolina e Francesco, l’azienda che negli anni ha diversificato la sua produzione, oggi in 15 ettari vitati  dislocati in collina a circa 500 metri di altitudine, produce in biologico otto etichette che esaltano i vitigni autoctoni: Grillo, Nero d’Avola, Syrah, Nerello Mascalese e Frappato. In degustazione, il “Sely” metodo ancestrale rosato di Nero d’Avola, il “Voce di Lago” Grillo in purezza con la sua freschezza e mineralità, e il “Via Rossa”, Nero d’Avola in purezza dal gusto vellutato. Carolina Cucurullo condurrà gli ospiti in un viaggio affascinante alla scoperta della storia dell’azienda di famiglia in una terra in cui l’innovazione ha dato sostegno alla tradizione.

Guest star della serata, i ragazzi di “N’Arancina Speciale” della cooperativa sociale Etnos, presieduta da Fabio Ruvolo, che rappresenterà l’Italia al primo G7 sulla disabilità che si terrà ad ottobre in Umbria. Con i ragazzi “speciali”, l’arancina è simbolo tangibile d’inclusione in cui tutti possono trovare il proprio posto nel mondo, ciascuno con le proprie abilità, dalla produzione alla vendita, il laboratorio di via Rosso di San Secondo a Caltanissetta, è fucina di speranza. Realizzata esclusivamente con prodotti tipici del territorio siciliano, l’arancina diventa sì ambasciatrice della Sicilia, ma soprattutto esempio di buone pratiche contro l’isolamento. 

Da Caltanissetta a Licata in provincia di Agrigento. Protagonista dello show cooking dello chef resident Gaetano La Mantia, la pasta a forma di Sicilia di Tony Rocchetta, “agricoltore custode” della Chiattulidda, una delle varietà autoctone di grano duro oggi iscritta al Registro Nazionale dei semi da conservazione. Founder di “Quintessenza”, nel suo agriteatro didattico fa “mettere le mani in pasta” a grandi e piccini, legando memoria e futuro per la salvaguardia della biodiversità. 

Il primo piatto creato live, si arricchirà delle specialità di Marcello Maira che nella sua azienda “Maira Bio” tramanda la passione per la terra, valorizzando le colture locali, la filiera corta e la genuinità di prodotti freschi ottenuti adottando i metodi dell’agricoltura biologica. Imperdibile il succo di melograno, ma anche la crema di melenzane ed il sugo di pomodoro seccagno senza aggiunta di zuccheri. Una curiosità: il suo uliveto popolati di piante ultracentenarie (molte hanno circa 600 anni), appartengono al Presidio Slow Food “Olivi Secolari”.

Il giro si fa ampio: dal castello di Mussomeli a quello di Falconara, dal Castello Svevo di Gela al Cannuni di Mazzarino, “Viaggi di gusto” fa tappa tra le colline di Serradifalco con gli oli evo, blend e monovarietali, di Arkè della famiglia Diliberto. Daniela e Salvatore, insieme ai cugini Sabrina e Salvatore, sono la terza generazione di una famiglia che dell’amore e della cura del prodotto principe della dieta mediterranea, ha fatto la sua mission. Dal campo al frantoio, sino al confezionamento, chiudono l’intera filiera produttiva organizzando anche corsi di degustazioni dell’olio e visite all’oleificio per gli appassionati di oleoturismo.  La  new generation di Arkè ha fatto scelte green con macchinari all’avanguardia per il risparmio idrico ed energetico. In azienda, poi, è previsto anche il riutilizzo dei noccioli come combustibile

Da mangiare, ma questa volta con gli occhi, anche il territorio di Caltanissetta per la bellezza incontaminata delle sue sette riserve naturali. Le escursioni outdoor saranno presentate da Irene Bonanno, esperta guida turistica e naturalistica. A queste si affincherà il racconto di Stefania Falzone dell’agriturismo “Terra delle antiche solfare”, situato tra San Cataldo e Serradifalco, nell’area delle ex miniere di zolfo Apaforte-Stincone. Nell’agriturismo numerosi i reperti dell’attività mineraria solfifera, testimonianze del recente passato del polo industriale minerario e delle sofferte storie dei carusi. 

Tra degustazioni e gastrostorie, “Viaggi di gusto” fa tappa nell’azienda agricola biologica di Luca Cammarata che, lasciato il posto all’Asp di Caltanissetta, nel 2000 decide di seguire la sua passione per la zootecnia. Custode della capra  girgentana, razza dalle caratteristiche corna a vermiglione e a rischio di estinzione, Luca abbraccia i principi di imprenditoria etica e il metodo di coltivazione biologico. Le capre di Luca e Aldina Cammarata brucano esclusivamente nei 60 ettari di pascolo aziendale certificati biologici, garantendo così tracciabilità del prodotto realizzato con latte crudo non pastorizzato. Un alimento vivo da cui Luca ricava diverse qualità di formaggio caprino: freschi, semistagionati e stagionati in crosta fiorita e la tradizionale ricotta di capra dal gusto inimitabile.

Un altro protagonista della serata sarà “l’oro rosso” di Sicilia dell’azienda Arkania di Lugi Baldi. Da Marianopoli all’Oscar Green Sicilia, nel 2022 Luigi Baldi si fa notare per lo zafferano che coltiva nella sua azienda nella “terra di mezzo” , tra i territori degli Arcani e dei Sicani. Il suo zafferano così prezioso – da un ettaro se ne raccolgono (a mano) appena 2 kg e mezzo – lo esporta in Germania, a New York, in Irlanda, conquistando le cucine degli chef stellati. Ha creato una filiera con piccole realtà agricole siciliane dove, con il suo zafferano, vengono realizzate marmellate di arance o di limoni, di miele ed ancora di pesti di carciofi o di zucchino. Scrigno di gusto, “Arkania” è entrata a far parte del circuito de Le Vie dei Tesori.

Non può mancare il dolce iconico di Caltanissetta: croccante e friabile, dolce e goloso senza essere stucchevole, sua maestà, il torrone nisseno, Presidio Slow Food. Con il maestro artigiano, il “torronaro” Davide Scancarello di “Tentazioni e sapori”, presidente dell’associazione produttori del torrone nisseno, si punta al riconoscimento dell’Igp per saldare il legame identitario con il territorio. Per il famoso torrone tre soli ingredienti: miele di ape nera sicula, mandorle e pistacchi di Sicilia. E poi un procedimento lungo e complicato con oltre otto ore di lavorazione, a fuoco molto basso, oggi come oltre un secolo fa, per un’eccellenza conosciuta in tutto il mondo. 

La colonna sonora della serata è affidata alla splendida voce di Laura Vassallo accompagnata dalla chitarra di Emilio Garofalo.

Il costo della serata, degustazione compresa, è di 18 euro

Per info e prenotazioni: www.standflorio/appuntamenti-calendario-eventi; whatsapp 351 5702022 – 3316839173; email eventi@standflorio.it

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