CATANIA – In quanti modi si può cucinare la Carota Novella di Ispica Igp? In quale preparazione dà il meglio di sè? Cruda o cotta riesce sempre a sorprendere il palato. E se a prepararla è uno chef (pardon “cuciniere”, come egli stesso ama definirsi) di navigata esperienza come Peppe Giuffrè, il successo in tavola è garantito.
La prova di tanta versatilità in cucina è stata fornita il 15 aprile scorso all’Istituto professionale di Stato per i servizi di enogastronomia e ospitalità alberghiera “Karol Wojtyla” di Catania, dove si è tenuto il primo dei quattro seminari programmati dal Consorzio della Carota Novella di Ispica Igp. Seminari basati su sessioni tecniche e finalizzati a raggiungere gli operatori del canale Ho.Re.Ca. pensati appositamente per il territorio siciliano dove si produce la Carota Novella di Ispica Igp e dove è auspicabile che possano trovarsi i primi ambasciatori del prodotto nei confronti dei consumatori.
Lo chef Peppe Giuffrè (a destra nella foto insieme a Massimo Pavan, presidente del Consorzio di tutela della carota Novella di Ispica Igp), in collaborazione con gli alunni dell’Istituto Alberghiero e del loro docente Michele Craparo, ha declinato la Carota Novella di Ispica Igp in ogni forma e piatto, dal “salato” al dolce” dal tramezzino alla cassata (suo cavallo di battaglia) fino al sempre gustosissimo pancarota.
“Per me – ha sottolineato Giuffrè – è stata l’occasione per arricchire la conoscenza di questo ortaggio d’eccellenza dell’ortofrutta italiana. Il mio desiderio è di far vivere ai ragazzi una palestra gastronomica con l’augurio di formare i futuri allenatori del buon gusto”.
La carota è stata proposta in olio evo, in sale marino, al miele di ape nera, un tour assaporando questo delizioso ortaggio naturale, come piatto unico e un delizioso dessert.
Rosario Mauro, docente di Orticoltura e Floricoltura all’Università di Catania, nel corso del suo intervento, ha fatto un excursus storico sull’evoluzione della coltivazione della Carota Novella di Ispica, con particolare attenzione agli areali di produzione coinvolti e alle trasformazioni che hanno interessato alcune tecniche agronomiche nel corso del tempo. Mauro ha, così ricostruito alcune delle tappe principali: dagli esordi della coltivazione fino al consolidamento del comparto produttivo e al riconoscimento ufficiale della Indicazione Geografica Protetta che ha sancito il valore identitario di questo prodotto tipico. Nel corso dell’intervento ha altresì illustrato alcune caratteristiche salienti del disciplinare di produzione, con focus sugli aspetti più rilevanti in termini di sostenibilità del comparto e valorizzazione del territorio. Infine ha riservato uno spazio alle principali peculiarità qualitative della Carota Novella di Ispica, sia sotto il profilo organolettico, sia sotto quello nutrizionale ed igienico-sanitario, evidenziando come tali caratteristiche derivino dal profondo legame tra la coltura e il suo ambiente di coltivazione, che ne influenza in modo determinante l’unicità e il pregio.
Massimo Pavan, presidente del Consorzio di Tutela Igp a cui aderiscono tutti i produttori e confezionatori della Carota Novella di Ispica ha ricordato: «Non è un caso che proprio nella Giornata nazionale del Made in Italy (15 aprile, ndr) dedicata alla promozione della creatività e dell’eccellenza italiana, il Consorzio abbia iniziato il percorso di un progetto gastronomico e culturale di valorizzazione condivisa della Carota novella di Ispica Igp. Un ortaggio d’eccellenza dal profumo particolare e deciso, dall’aroma erbaceo e dalla croccantezza speciale».
Questo ortaggio dalle caratteristiche peculiari, viene promosso dal Consorzio di Tutela Igp attraverso il progetto “La carota novella d’Ispica Igp in Ho.Re.Ca.” finanziato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf). I prossimi seminari si svolgeranno a Ragusa (13 maggio), Palermo (16 maggio) ed Enna (20 maggio).