‘Nfigghiulata, la focaccia ripiena fatta con gli avanzi dell’impasto del pane

Si chiama ‘nfigghiulata e insieme alla muffuletta è la protagonista di una sagra mangereccia che ogni anno viene organizzata a Poggioreale, in genere nel primo weekend di novembre. 

Non la trovate solo a Poggioreale, però. La preparazione (viene chiamata anche sfigghiulata) è tipica di molti centri della Valle del Belice, così come della Sicilia orientale. La trovate nei panifici, nelle tavole calde e spesso viene ancora preparata nelle case.

Questa gustosissima focaccia arrotolata che rappresenta una delle più vecchie e tradizionali ricette della gastronomia siciliana, è retaggio di una vecchia usanza legata alla preparazione del pane.

Un tempo per tutta la famiglia si panificava solo una volta alla settimana. Nel giorno dedicato alla preparazione del pane, con lo stesso impasto si preparava questa focaccia imbottita preparata seguendo il cosiddetto procedimento dell’agnutticamientu, ovvero l’avvolgimento della pasta farcita su se stessa.

Ma perché porta il nome di ‘nfigghiulata? Semplicemente perché si preparava per accontentare (e viziare) i figli più piccoli.

Numerose le varianti (salate e dolci) a seconda della zona in cui viene preparata. I prodotti usati per farcirla dunque variano anche se la tradizione prevede l’uso di ingredienti tipici del territorio come, ad esempio, la ricotta o tuma con salsiccia o salame, oppure con pecorino fresco, caciotta, acciughe o sarde salate, e ancora salame fatto in casa e finocchio ‘ngranato, ovvero semi di finocchietto selvatico.

È possibile sbizzarrirsi anche in una versione dolce aggiungendo zucchero direttamente nell’impasto e aromatizzando il ripieno, spesso fatto di ricotta setacciata, con cannella in polvere.

‘Nfigghiulata

Ingredienti per l’impasto 

  • 500 gr farina di grano duro
  • 25 grammi lievito di birra
  • 5 gr di malto (per panificazione)
  • 50 gr di strutto (in alternativa anche burro o olio)
  • 250 ml di acqua tiepida
  • olio extravergine d’oliva
  • due cucchiaini di zucchero semolato
  • mezzo cucchiaino di sale

Per il ripieno

  • 300 gr di primosale o tuma
  • 100 gr di pancetta
  • 3 pomodori pelati (fatti a dadini)
  • caciocavallo semistagionato grattugiato (a piacimento)

Sciogliete il lievito in 200 grammi di acqua tiepida e aggiungete anche lo zucchero e lasciate riposare per qualche minuto. Nel frattempo setacciate la farina ed amalgamatela con lo strutto, il sale ed il malto. Aggiungete poco alla volta la rimanente acqua tiepida ed impastate. Lavorate l’impasto fino a renderlo morbido ed omogeneo. A questo punto coprite con un canovaccio che possa tenere l’impasto al caldo e lasciatelo lievitare per circa due ore.

Nell’attesa, tagliate la pancetta a cubetti e fatela rosolare per qualche minuto in padella assieme ai pomodorini. Quindi fate a listarelle (non troppo sottili) il primosale e mettete questi ingredienti da parte.

Trascorse le due ore, stendete la pasta con uno spessore di circa 3-4 mm su una teglia già foderata con carta da forno. Quindi  spolveratela con il  formaggio grattugiato e poi conditela con gli ingredienti preparati in precedenza. A questo punto arrotolatela in modo da formare un grosso salame facendo attenzione a sigillare bene i bordi per evitare che il condimento fuoriesca. Cuocete in forno preriscaldato a 220 gradi per circa 45 minuti.

Appena sarà dorata toglietela dal forno e lasciatela nella teglia per circa venti minuti avendo cura di coprirla con un foglio di alluminio per mantenerla morbida. Servitela tiepida dopo averla tagliata a fette.

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